Sogno nel bosco

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Mia Driade, l’antica eterna quercia abiti e con essa libera danzi selvaggia, nella penombra boschiva, mentre i ricci tuoi castani arieggiano come polline e i sensi miei inebriano della musica immortal del corpo tuo, mia fanciulla, o sacra cerva di Artemide, nel tuo seno sorvola il mio pensier, e beato è il tuo sospir che delicatamente fra le labbra tue si immerge. Mentre mi risveglio occhi Calanti nascondono l’ambra del tuo color. è sera, tu svanisci, ed io ai piedi della tua quercia venero l’oro della tua scia.
 

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