Firenze segreta: da Carlo Magno alle pietre del Santo Sepolcro

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Non lontano dal cuor di Firenze,  ma assai distante dalle orde turistiche che affollano le grandi opere architettoniche, tra strette ed ombrose vie affacciate su alti palazzi in pietra, e torri antiche, dimora una piccola piazzetta denominata Piazza del Limbo...
f862f-4 Simone De Bernardin
Non lontano dal cuor di Firenze,  ma assai distante dalle orde turistiche che affollano le grandi opere architettoniche, tra strette ed ombrose vie affacciate su alti palazzi in pietra, e torri antiche, dimora una piccola piazzetta denominata Piazza del Limbo chiamata in tal modo per la presenza di un antico cimitero destinato ai soli bambini morti privi di battesimo, anime appartenenti all’eterno Limbo.
Il Borgo annesso chiamato Santi Apostoli, trae origini antichissime, fondato  attorno a due strade romane, la Cassia Vetus e la Cassia Nova.
Nella piccola Piazzetta del Limbo, sorge un’antica chiesa romanica, la Chiesa dei Santi Apostoli edificata su di una arcaica necropoli.
Ed ora prende vita il mistero.
Sulla facciata dell’edificio, una lapide incisa in latino riporta le seguenti parole:
6 Aprile 801, giorno di Pasqua di Resurrezione
Carlo re dei Franchi, di ritorno da Roma
Entrato a Firenze e accolto con grande gioia e tripudio
Decorò  con collane d’oro
Molti cittadini e il giorno di Pentecoste
Fondò la chiesa dei Santi Apostoli.
Nell’altare c’è una lapide plumbea nella quale
C’è la descrizione della fondazione fatta
Dall’arcivescovo Turpino,
testimoni Rolando e Uliviero.
Un basso rilievo marmoreo, sempre sulla facciata raffigurerebbe il volto di Carlo Magno.
Altra testimonianza simbolica che fu l’imperatore a fondare la chiesa.
Ma le controversie sono molte, e spesso le leggende divengono realtà.
Ma ciò che è ancor più denso di storia e di mistero giace all’interno della chiesa.

LE PIETRE DEL SANTO SEPOLCRO
Durante la prima Crociata indetta da Papa Urbano IInel 1095, e capitanata da Goffredo di Buglione  duca di Builon, nel 1097, 2500 fiorentini guidati da Pazzino dei Pazzi si unirono all’imponente esercito crociato per la conquista di Gerusalemme.
Dopo ingenti perdite di uomini il 15 luglio del 1099, i crociati sferrarono l’attacco definitivo alla città, lanciandosi sulle sacre mura, Pazzino dei Pazzi esortò i suoi uomini al coraggio e all’impresa che mise il suo destino al centro del mondo  conosciuto in quell’istante;  dopo aver avuto il meglio su quella mischia infernale, schivando frecce , olio bollente, massi e l’arsura di quel torrido caldo, giunse  per primo in cima alle mura arabe, sventolando la bandiera cristiana.
Goffredo di buglione molto riconoscente, fece estrarre dal  Santo Sepolcro tre pietre e le donò con onore al cavaliere toscano.
Pazzino dei pazzi rientrato glorioso, acclamato e benedetto dalla folla della sua gente, mostrò a tutto il popolo fiorentino la reliquia, che divenne ben presto un simbolo della potenza di Firenze, e diede l’avvio ad un antico rito religioso ortodosso a Firenze, La cerimonia del Fuoco benedetto, che consiste da parte del patriarca ortodosso, di entrare nel Santo Sepolcro con le candele spente, nella vigilia di Pasqua nel santo sabato, e dopo ore di preghiera, misteriosamente sulla lastra tombale, apparirebbero scintille e fiammelle in forma di gocce luminose, il Patriarca raccoglie queste perline con l’ovatta e accende tutte le candele. In un istante il fuoco illumina il buio del sepolcro.
A Firenze il Fuoco Sacro veniva e viene acceso con le tre pietre portate da Pazzino dei Pazzi e consegnato poi al popolo tramite una fecellina per portarlo nelle proprie dimore, dalla fine del 1300 il fuoco veniva trasportato da un carro.
Da qui l’avvio alla festa Lo Scoppio del Carro.

BIBLIOGRAFIA

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