
Romanzo epistolare: lettera del 23 aprile 1903
Sono trascorsi troppi anni, da quella tua ultima lettera.
Troppo tempo che segna la tua assenza nella mia ormai vecchiaia che si tende stanca al nuovo secolo, tremante come queste mie povere mani, da nuove tensioni nazionali.
Mio fedele amico, quanti eventi della mia vita, hanno patito del sordo vuoto della tua mancanza, ma con il senno che il tempo cortese dona, ho recepito la meraviglia di una fratellanza e amicizia…