Colle Baranca, tra la valle Anzasca e la Valsesia, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, a quota 1824 m, custodisce un tesoro.
Gli escursionisti che arrivano fino qui possono vedere i resti di Villa Aprilia, un tempo di proprietà del fondatore della casa automobilistica Lancia, Vincenzo.
Vincenzo Lancia, conosciuto da tutti come Censin, nacque in Valsesia a Fobello, il 24 agosto 1881.
A Fobello, un piccolo paese a circa 2 ore di cammino da Colle Baranca, Vincenzo trascorreva le sue estati.

E proprio questo colle, isolato e tranquillo, fu scelto dall’ingegnere architetto Costantino Gilodi, di origine valsesiane, per costruire una meravigliosa dimora che prese il nome di “Villino Gilodi”.
La casa era dotata di un ampio giardino realizzato con la costruzione di un terrapieno, una grande fontana circolare, affacciata proprio sul lago di Baranca, di impianto idraulico e di riscaldamento.
Attorno all’abitazione l’architetto Gilodi aveva realizzato dei terrazzamenti che utilizzava per coltivare alcune piante per realizzare il suo “giardino alpino”.
Alla sua morte, nel 1918, la villa venne acquistata dalla famiglia Lancia che la ribattezzò in “villa Aprilia”.
Dopo l’armistizio del 1943, colle Baranca divenne una via di fuga verso la Svizzera.

Utilizzata dai Partigiani come appoggio durante la resistenza, Villa Aprilia andò a fuoco nell’aprile del 1944, nel corso di un aspro scontro fra Partigiani e fascisti.
Da quel giorno la Villa fu abbandonata nonostante resti ancora di proprietà della famiglia Lancia.
Oggi verte in condizioni davvero disastrose, ma nonostante questo è possibile ammirare al suo interno, utilizzando tutte le cautele del caso, alcuni particolari di grande pregio.
Primo fra tutti secondo me, degno di grande nota, è l’impagabile vista sul lago di Baranca.
All’entrata di Villa Aprilia vi era un dipinto con una scritta in latino: “Viandante, Come posso vivere bene da sola? Le stelle mi sono amiche, le praterie, le montagne e il lago mi tengono compagnia.”

Di nota è anche l’alpeggio adiacente alla villa, Alpe Selle, dove un tempo era presente un grazioso albergo. E’ possibile raggiungere questo tranquillo luogo in diversi modi, noi abbiamo scelto per comodità, vista la nostra provenienza, di accedervi da una valletta laterale della Valle Anzasca, partendo dall’alpe Piè di Baranca e dal Rio Olocchia.
Il bosco ricco e lussureggiante fa da cornice ad una camminata poco impegnativa, ma sicuramente molto scenografica e di grande effetto per chi può ammirare questi luoghi silenziosi.