Alpe Devero, attraverso il Passo della Rossa e di Crampiolo, scendendo verso l’alpe Deserta e Codelago

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La partenza è dalla piana del Devero, nella valle del Devero, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola...

Ho sempre desiderato salire al Passo della Rossa, al Passo di Crampiolo , per  poi scendere nella valle sottostante, fino all’alpe Deserta. Per anni ho ammirato quel panorama percorrendo il Grande Est di Devero e chiedendomi se mai un giorno avrei fatto quel giro.
Finalmente, con i giusti compagni di viaggio, il 2 luglio scorso ho realizzato il mio piccolo sogno.
E così con il mio compagno Cesare e due amici, abbiamo deciso di iniziare questa avventura.
Il percorso completo ad anello è ben segnato fino al passo di Crampiolo, poi la discesa richiede un pochino più di impegno nel ritrovare le tracce, probabilmente in continuo divenire a causa dell’instabilità del terreno.
La partenza è dalla piana del Devero, nella valle del Devero, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, che va percorsa fino in fondo per imboccare il sentiero che parte poco dopo il B&B La Rossa. Seguendo le indicazioni si prosegue nel bosco tra larici e rododendri, in questo periodo sfacciatamente fioriti, fino ai piani della Rossa.
In questa zona è facile ammirare camosci e stambecchi al pascolo, e noi siamo stati davvero fortunati.
Una volta attraversati i piani della Rossa, a quota 2051 metri, si prosegue verso il passo su sentiero roccioso, ben tracciato ed esposto al sole.
Da questo punto in poi la salita si fa sicuramente più interessante e richiede un pochino più di attenzione. Dopo aver percorso una scaletta in ferro e un tratto breve di catena,  si può ammirare tutta la bellezza del fondovalle e del gruppo montuoso costituito da Corno di Cistella, Cistella e Diei, che si mostrano in tutta la loro imponenza creando un contrasto bellissimo con l’azzurro del cielo.
Sopra di noi La Rossa, una delle cime simbolo dell’Alpe Devero, apprezzata da chi come me ama camminare in questi luoghi e da chi invece preferisce affrontare impegnative scalate.
Da questo punto in avanti il panorama diventa unico e, se fosse possibile, ancora più emozionante.
Le rocce di colore rosso, lasciano spazio qua e là a graziosi laghetti di origine glaciale, alcuni ancora parzialmente occupati dal ghiaccio.
L’aria oggi è particolarmente frizzante grazie anche a qualche nuvola che ci accompagna e che a tratti nasconde la cima della Rossa. Guardandola da qui sembra quasi di poterla toccare, ma è una cosa che lascio fare a chi ama arrampicare, come i miei compagni di viaggio che la conoscono e apprezzano. Sulla nostra destra Punta Esmeralda.
Proseguiamo fino al passo della Rossa, che ci aspetta poco sopra.
Prima di arrivarci abbiamo la fortuna di scorgere, in lontananza, un gruppo di stambecchi che attraversa un nevaio.
Arrivati al passo, a quota 2.474 metri,  il panorama cambia ancora.
Sotto di noi compaiono i laghi di Geisspfad, che aggiungono una nota di colore blu intenso in questo ambiente in cui a farla da padrone è il rosso.


Sulla destra inizia il sentiero verso il pizzo Crampiolo e il passo.
Salendo incontriamo qualche nevaio, mentre sulla nostra destra la vista sui laghi e sulle vette della Svizzera diventa sempre più aperta.
Arrivati al Passo di Crampiolo, Grampielpass, a quota 2.553 metri, la gioia diventa grande. Alla nostra destra La Rossa si staglia con tutta la sua imponenza, facendo capolino tra le nuvole bianche che vanno e vengono; davanti a noi il Pizzo Crampiolo con i suoi laghetti, ci regala un’emozione unica, non facilmente descrivibile, ma che sono certa pervada il cuore tutti coloro che arrivano ad una meta molto desiderata.
Pochi passi avanti e finalmente la vista si apre sulla valle sottostante e sul Grande Est di Devero, nel pieno del suo verdeggiante splendore. Una breve sosta e si riparte.


La discesa è sicuramente più impegnativa rispetto alla salita. In questo periodo sono presenti ancora alcuni nevai che ci permettono di guadagnare un po’ di tempo, ma tutto il percorso è da fare su una ripida morena che discende velocemente verso il fondovalle.
Il tracciato è faticoso e a tratti instabile, la segnaletica non è sempre ben visibile ma un minimo di senso dell’orientamento e un po’ di esperienza ci permettono di completare questo impegnativo sentiero senza grossi problemi.


A  circa metà discesa compare davanti a noi Codelago, o lago di Devero, che in questa giornata tersa e ventosa ci appare di un blu particolarmente sgargiante.
Mano a mano che ci avviciniamo al lago, il terreno detritico si fa sempre più fine, fino a lasciare spazio ai rododendri e ai mirtilli che hanno invaso tutta la zona sottostante.
L’alpe di Valdeserta, a quota 2037 metri, costruita a ridosso di un imponente e caratteristico masso, è per noi un punto di arrivo, dove possiamo fare una sosta e riempire le nostre borracce di acqua fresca.


Da qui il sentiero verso il lago è fra larici, rododendri e mirtilli ancora acerbi.
Resta ancora l’ultimo tratto da percorrere per completare anello, costeggiando Codelago, attraversando Crampiolo, dove alla Locanda Fizzi ci aspetta un’ottima e fresca birra. L’arrivo alla piana di Devero conclude la nostra giornata.
Per diversi motivi questa gita lascia nel mio cuore molti ricordi bellissimi: ho avuto la fortuna di avere dei compagni di viaggio che apprezzano come me l’ambiente che li circonda e ho potuto finalmente realizzare un piccolo sogno, tutto questo in un paesaggio unico che mi auguro ognuno di voi possa un giorno apprezzare. 

BIBLIOGRAFIA

Fotografie di Rosella Reali

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