Un U-Boot tedesco affondò il Titanic? La teoria dell’attacco militare e quel racconto profetico

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Del Titanic sappiamo quasi tutto: i binocoli rimasti sotto chiave, il cielo senza luna, una primavera particolarmente calda per quella zona che avrebbe fatto staccare diversi iceberg, i messaggi di pericolo iceberg ignorati, la volontà di Bruce Ismay di battere il record e arrivare a New York un giorno prima del previsto, il panico sui ponti, l'orchestra che suonava, l'incendio scoppiato poco prima della partenza...

La notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 sappiamo tutti cosa accadde.
Il Titanic, che viaggiava a una velocità di 23 nodi, alle 23.30 si trovò di fronte un iceberg che da lì a pochi minuti si sarebbe scontrato con il transatlantico, provocandone l’affondamento alle 2:20 del mattino trascinando tutto con sé.
Del Titanic sappiamo quasi tutto: i binocoli rimasti sotto chiave, il cielo senza luna, una primavera particolarmente calda per quella zona che avrebbe fatto staccare diversi iceberg, i messaggi di pericolo iceberg ignorati, la volontà di Bruce Ismay di battere il record e arrivare a New York un giorno prima del previsto, il panico sui ponti, l’orchestra che suonava, l’incendio scoppiato poco prima della partenza, i materiali scadenti dello scafo, figure della nobiltà e della borghesia inglese spazzate via in una sola notte, le quasi 1500 vittime, le poche scialuppe, il cuoco sopravvissuto perché aveva bevuto whisky.
Sulla tragedia nacquero negli anni molte teorie ma una suscita ancora un certo dibattito.
Anche se poco affidabile, affascina comunque e voglio raccontarvela.
Mi riferisco alla teoria dell’affondamento ad opera di un U-Boot tedesco.
Basandosi su alcune testimonianze che raccontano di un rumore simile ad una esplosione, alcuni teorici e appassionati, iniziarono a sostenere che il Titanic venne affondato da un sottomarino nemico.
La teoria si fonda su alcuni aspetti; prima di tutto l’anno, il 1912, è un periodo di tensione in Europa che porterà solo due anni dopo, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Inoltre, da sempre nella storia dei conflitti, Inghilterra e Germania si sono contese il controllo dei territori.

Senza contare che sul Titanic viaggiavano importanti personalità dell’imprenditoria inglese, industriali e proprietari di fonderie e acciaierie, oltre a ricchi banchieri e al gotha dell’alta società britannica.
Ma c’è di più. Si sostiene che nella flotta di cui faceva parte il Titanic, ci fosse una nave gemella che faceva da spola per attività militari e di spionaggio; ricordiamo infatti che il Titanic trasportava anche un gran numero di documenti e corrispondenza.
I sostenitori della teoria dell’atto guerrafondaio basandosi su questi aspetti, sostengono che non fu un iceberg ad affondare il leggendario transatlantico ma, appunto, un sottomarino nemico che voleva sabotare eventuali aiuti militari e impedire l’arrivo di informazioni, forse top secret, agli Stati Uniti.
Tesi, sempre secondo i sostenitori di questa teoria, avvalorata anche dal fatto che, secondo alcuni superstiti, mentre il Titanic affondava si sarebbe vista una luce provenire da un’imbarcazione poco lontana che non giunse in soccorso.
Il naufragio del Titanic però racconta anche di un “sensitivo” morto nella tragedia.
William Thomas Stead, uno scrittore e attivista pacifista che si trovava sul Titanic per partecipare ad una conferenza sulla pace alla Carnegie Hall, invitato dal presidente Taft.
Stead morì annegato durante l’affondamento, dopo essere stato visto aiutare donne e bambini a salire sulle scialuppe e dare il suo giubbotto salvagente a un passeggero.
Ebbene, Stead nel 1886 pubblicò un racconto in cui raccontava dell’affondamento di un vaporetto a causa della collisione con un’altra imbarcazione che causò molti morti a causa dei pochi giubbotti di salvataggio e delle poche scialuppe.
In un racconto del 1892, sempre Stead in un altro racconto, parla dell’affondamento di una nave ad opera di un iceberg e del salvataggio dei superstiti da parte di un’altra nave.
Al di là delle teorie e dei misteri, il Titanic rappresentava la sua epoca, fatta di forza e della superiorità dell’uomo sulla Natura.
Con sé è affondato un pezzo di storia, cultura e costume della Belle Epoque, lasciando la strada all’inizio di una nuova era.

BIBLIOGRAFIA

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