La chiesa monumentale di San Gaudenzio, nel comune di Baceno, in valle Antigorio, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, ha origine molto antica.
Appollaiata su uno sperone di roccia, probabilmente luogo di antichi e precedenti riti religiosi, presenta numerose carrieristiche che, a mio avviso, la rendono unica.
I primi documenti che testimoniano l’esistenza di una cappella in questo sito risalgono ai primi anni del 1000.
Nei secoli ha visto numerosi ampliamenti e alcune modifiche, fino a portarla all’attuale aspetto.
La chiesa ha una facciata romanica in pietra.
A destra dell’attuale porta principale campeggia un imponente San Cristoforo, che porta sulla spalla Gesù da bambino.

Il Campanile è a pianta quadrata con lato di 7 metri, con muri spessi 2 metri, all’interno dei quali è posta una scala. La torre è alta 31 m.
L’edificio è composta da 5 navate, divise fra loro da 4 serie di colonne.
Il pavimento, evidentemente e volutamente in salita, è formato di lastroni di serizzo. Il dislivello fra l’inizio della navata e la base dei gradini del presbiterio è di circa 90 cm.
La chiesa è interamente e preziosamente affrescata.
Di notevole interesse sono, a mio avviso, La Crocifissione ad opera del Bugnate, al di sotto del quale di più antica fazione, possiamo ammirare Adamo ed Eva e il serpente tentatore, con sembianze umane, che guarda negli occhi Eva, mentre questa porge la mela del peccato al suo compagno.
Di fronte a questo affresco venivano fatte inginocchiare le donne accusate di stregoneria che, nel caso in cui non avessero abiurato il maligno, sarebbero state costrette a volgere il capo e a guardare, nella volta a botte posta sopra le loro spalle, il Drago dalle sette teste dell’Apocalisse, andando incontro al loro ineluttabile destino.

Le Sibille, portatrici di verità, adornano sapientemente le colonne e alcune delle pareti della chiesa di San Gaudenzio, mentre uscendo non si può non sostare di fronte alla Pentecoste e all’Ultima Cena che salutano i visitatori.
Quest’ultima opera è stata affrescata dal pittore eretico, nato a Montecrestese, Giacomo da Cardone. Vi invito a prestare attenzione ai particolari che il pittore ha voluto immortalare sulla tavola imbandita e sulla singolare posa che Gesù mantiene nel dipinto, mentre abbraccia teneramente e tristemente uno degli Apostoli.
Ogni angolo della chiesa racchiude una sorpresa per questo vi invito a visitarla con attenzione e con pazienza, per scoprire ad esempio, dove Giacomo da Cardone si è autoritratto, facendo magari un dispetto a chi lo accuserà di essere un eretico…