Quando capita, durante un’escursione, di arrivare ad un alpeggio abbandonato, sembra di fare un viaggio del tempo.
Nelle nostre montagne non è inusuale entrare in luoghi come questo.
Tutto rimane esattamente come l’ultimo giorno in cui chi ha abitato questa dimora se ne è andato.
Stoviglie, tazzine di caffè, vecchie scarpe… è come se rimanessero in attesa del ritorno dei loro legittimi proprietari.
Mi capita spesso di immaginare le famiglie riunite intorno al fuoco, i pranzi e le cene trascorse a raccontarsi le fatiche della giornata, il vociare dei bambini, il fuoco acceso, il susseguirsi delle stagioni in un ambiente difficile, in cui ogni giorno ci si nutriva di pane e sacrifici.
Poi tutto è cambiato, il tempo è passato, le esigenze sono mutate, le montagne si sono gradualmente svuotate.
Quanti ricordi e quanta storia ci potrebbero raccontare queste pareti, ormai spoglie e silenziose…
