In ricordo Luigina Castagna, la partigiana “Dolores”

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La sua casa ai Muschi era diventata in breve tempo un luogo di incontro e di riunioni di comandanti Partigiani e nascondiglio degli oppositori del regime fascista.....

Luigina Castagna era nata a Recoaro, in provincia di Vicenza, nel 1925, in contrada Castagna.
Si era poi trasferita nella contrada Benetti e successivamente  nella contrada ai Muschi, importanti centri della Resistenza nella Val d’Agno.
La sua casa ai Muschi era diventata in breve tempo un luogo di incontro e di riunioni di comandanti Partigiani e nascondiglio degli oppositori del regime fascista.
Luigina era diventata staffetta del battaglione “Romeo” della Brigata “Stella”, divisione “Garemi”, conosciuta da tutti con il nome di battaglia “Dolores”.
Era stata arrestata una prima volta nel maggio del 1944 dagli uomini del capitano Polga,  capo della polizia di Vicenza, noto per i suoi modi particolarmente “rudi”.
Non trovando nulla a suo carico, era stata rilasciata.
Una volta tornata in libertà, Luigina aveva continuato la sua attività, mantenendo i contatti fra la zona di Recoaro e Vicenza. Consapevole di essere nel mirino dei fascisti, continuava a spostarsi per non essere presa. 
Grazie al suo costante impegno, il 17 maggio 1944 aveva partecipato, come madrina, alla cerimonia per l’inaugurazione della bandiera della prima Brigata d’assalto “Garemi”, a Malga Campodavanti.
Il 12 gennaio del 1945 era stata arrestata una seconda volta, insieme al padre.


In quell’occasione la sua casa contrada ai Muschi era stata perquisita e messa a soqquadro, in cerca di qualche nascondiglio per i Partigiani. Non trovando nulla i fascisti, dopo aver preso tutto ciò che poteva essere razziato, avevano dato fuoco al granaio accano all’abitazione.
Luigina e gli altri che con lei erano nascosti, avevano cercato di resistere, ma erano stati costretti ad uscire allo scoperto quando il granaio era crollato, divorato dal fuoco.
Dopo l’arresto Luigina era stata trasferita a Palazzo Festari di Valdagno.
A prenderla in consegna erano stati gli uomini della Brigata nera Turcato, nota per la sua ferocia, comandati dal capitano Tomasi.
I giorni bui per lei erano durati a lungo: era rimasta in prigione tra Valdagno, Vicenza e Peschiera fino al giorno della Liberazione.
Dopo la guerra ha sposato Francesco D’Ambros, figlio di Giuseppe D’Ambros, nome di battaglia “Marco”, un importante figura della Resistenza di Recoaro-Valdagno.
Francesco durante la Resistenza era stato arrestato dai tedeschi l’1 agosto 1944 ed era stato  deportato in Germania. Rientrato in Italia, aveva incontrato Luigina.
Dopo il conflitto Luigina Castagna ha sempre mantenuto vivo l’impegno per la difesa dei valori per i quali aveva lottato e sofferto.
La sua testimonianza di quei giorni passati nelle mani della Brigata Turcato, è  stata raccolta nel 2004 e inserita nel film “Dalla parte giusta. Storie Partigiane vicentine”, del 2016. In quell’occasione aveva raccontato: “La sofferenza più grande non sono stati i pugni e i calci, ma mio padre pestato a sangue da un diciottenne…. Ero seduta su uno sgabellino basso, c’era un filo (…) e tubi lunghi che se li avevi in mano non scappavi più perché la corrente ti stringeva, ti raggomitolava… mi sentivo svenire, quasi non respiravo, non ero più neanche capace di aprir bocca. Staccavano la corrente e poi la riattaccavano”.
Luigina Castagna, la partigiana “Dolores” è mancata al 21 aprile del 2017 a Vicenza.
A lei  va il nostro ricordo e la nostra gratitudine.

BIBLIOGRAFIA

  • http://www.resistenzeveneto.it/Profili_partigiane_materiali
  • https://www.anpi-vicenza.it/le-donne-partigiane-nel-vicentino/

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