Piero Meroni, il giovane parigiano fucilato a Borgosesia

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I loro corpi vennero lasciati esposti per 3 giorni, nonostante le pessime condizioni atmosferiche, come monito alla popolazione....

Pietro Meroni nacque il 16 giugno 1925 a Cinisello Balsamo.
Con i suoi genitori, Emilio e Maria Rizzoli, grandi lavoratori, con sani principi, abitava in via Roma 3.
Dopo l’armistizio entrò attivamente nella Resistenza.
Nell’ aprile del 1944 in Valsesia era presente la Legione Tagliamento, reparto specializzato nella lotta contro la guerriglia, che operava nella valle già da qualche mese.
Pietro era tra i Partigiani che combattevano e si nascondevano proprio in quella zona.
Agli inizi di aprile iniziò sul territorio una vasta operazione di rastrellamento, partendo dall’alta Valsesia.
Gli arresti e le fucilazioni si susseguirono velocemente.
I partigiani reagirono, uccidendo in un’imboscata al Ponte della Pietà di Quarona, 20 uomini della Tagliamento.
La rappresaglia, come sempre, non tardò a farsi sentire e fu feroce. Tra gli atti piu cruenti vi fu una triplice fucilazione a Borgosesia, a qualche decina di metri di distanza dal luogo della prima esecuzione di civili e partigiani che risaliva al 22 dicembre 1943.
A cadere in quest’occasione furono tre partigiani della 6^ Brigata Gramsci-Valsesia, arrestati in varie località della valle.
Fra loro vi era anche Pietro, che venne fucilato con Gaudenzio Cerini e Pietro Filippa, l’11 aprile 1944.
Furono trucidati in piazza Frascotti, ora piazza Martiri. I loro corpi vennero lasciati esposti per 3 giorni, nonostante le pessime condizioni atmosferiche, come monito alla popolazione.
Dopo la Liberazione, la Commissione Riconoscimento Qualifiche Partigiane Lombardia gli riconobbe, la qualifica di partigiano con la 119^ Brigata Garibaldi S.A.P. Quintino Di Vona.
A lui va il nostro ricordo….

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