Don Giuseppe Morosini, il sacrificio di un prete della Resistenza

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Rimasto ferito dai colpi degli altri 2, don Morosini venne ucciso dall'ufficiale con 2 colpi di pistola alla nuca.....

Giuseppe Morosini nacque a Ferentino, in provincia di Frosinone, il 19 marzo 1913.
Venne ordinato sacerdote a San Giovanni in Laterano nel 1937.
Dopo l’inizio della Seconda Guerra Mondiale,  prestò servizio come cappellano militare del quarto Reggimento di artiglieria a Laurana, all’epoca in provincia di Fiume.
Nel 1943 venne trasferito a Roma, dove assisteva i giovani sfollati  che avevano trovato un riparo nella scuola elementare Ermenegildo Pistelli, nel quartiere della Vittoria. 
Dopo l’armistizio entrò nella Resistenza romana, con il ruolo di assistente spirituale. Riuscì anche ad aiutare concretamente i suoi compagni nella lotta per la liberazione procurando armi e cibo.
Era in contatto con la “banda Mosconi”, o “banda Fulvi”, un gruppo attivo a Monte Mario,  guidato dal tenente Fulvio Mosconi.
Durante il suo operato riuscì ad ottenere da un ufficiale della Wehrmacht, che si trovava al Monte Soratte, il piano d’azione dell’esercito tedesco sul fronte di Cassino.
Purtroppo venne denunciato da un delatore,  infiltrato tra i Partigiani di Monte Mario.
Le SS lo arrestarono il 4 gennaio 1944 mentre con un amico, Marcello Bucchi, cercava di raggiungere il Collegio Leoniano in via Pompeo Magno, nel rione Prati.
Venne condotto a Regina Coeli nella cella numero 382.
Le accuse nei suoi confronti erano molto pesanti: oltre ad aver passato agli alleati la coppia della mappa del settore difensivo tedesco in zona Cassino, era accusato anche del possesso di una pistola e di essere responsabile del deposito di armi ed esplosivi ritrovato nello scantinato del Collegio Leoniano.
Rinchiuso in cella con lui c’era un giovane commerciante di 23 anni, nativo di Popoli, un piccolo centro in provincia di Pescara. Il suo nome era Epimenio Liberi. Il giovane aveva partecipato ai combattimenti di Porta San Paolo e per questo era stato arrestato.
La moglie era incinta del terzo figlio e quando don Giuseppe lo venne a sapere, gli scrisse una ninna nanna, Ninna Nanna per soprano e pianoforte, che poi divenne celebre.
Epimenio non conobbe mai suo figlio perché fu ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo.
Don Giuseppe rimase in carcere.
Fu sottoposto a torture perché rivelasse i nomi dei propri compagni, ma non solo non parlò, cercò anzi di addossarsi ogni colpa delle attività del suo gruppo.
Il 22 gennaio 1944 venne condannato a morte.
Nonostante le pressioni esercitate dal Vaticano e dal papa che cercò di salvargli la vita, venne fucilato il 3 aprile a Forte Bravetta.
Fu accompagnato davanti ad un  plotone d’esecuzione composto da 12 militari della Polizia dell’Africa Italiana (PAI) e dal vescovo Luigi Traglia, che l’aveva ordinato sacerdote 7 anni prima.
Quando l’ufficiale fascista che comandava l’esecuzione ordinò di aprire il fuoco, 10 componenti del plotone spararono in aria.
Rimasto ferito dai colpi degli altri 2, don Morosini venne ucciso dall’ufficiale con 2 colpi di pistola alla nuca.
Durante la sua detenzione in carcere Don Giuseppe Morosini conobbe un altro personaggio di spicco della Resistenza italiana, Sandro Pertini, che testimoniò il grande coraggio del giovane sacerdote nell’affrontare il suo destino.
Il 15 febbraio 1945 gli venne conferita la medaglia d’oro al Valor Militare con queste parole: 

«Sacerdote di alti sensi patriottici, svolgeva, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, opera di ardente apostolato fra i militari sbandati, attraendoli nella banda di cui era cappellano. Assolveva delicate missioni segrete, provvedendo altresì all’acquisto ed alla custodia di armi. Denunciato ed arrestato, nel corso di lunghi estenuanti interrogatori respingeva con fierezza le lusinghe e le minacce dirette a fargli rivelare i segreti della resistenza. Celebrato con calma sublime il divino sacrificio, offriva il giovane petto alla morte. Luminosa figura di soldato di Cristo e della Patria.»

Il don Pietro del famoso film Roma città aperta di Roberto Rossellini, riassume le figure di don Giuseppe Morosini e di don Pietro Pappagallo, un altro sacerdote che partecipò alla Resistenza romana e che fu ucciso alle Fosse Ardeatine.

BIBLIOGRAFIA

  • Virgilio Reali, Vicende di guerra. Don Giuseppe Morosini e la resistenza
  • https://www.anpi.it/biografia/don-giuseppe-morosini

 

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