Guardando il mare in burrasca mi viene in mente un’anima che soffre e che vuole buttare fuori tutto il proprio dolore.
Guardando il mare in burrasca penso alla paura di chi quel tumulto lo deve affrontare per cercare di cambiare la propria vita.
Guardando il mare in burrasca penso a tutte le volte in cui ci siamo disperati e indignati per quei bambini, quelle donne, quegli uomini, quelle vite che sono state risucchiate dalla furia delle onde.
Oggi, 27 febbraio, siamo colpiti dal naufragio di “Steccato” di Cutro, nel Crotonese, dove un’imbarcazione partita dalla Turchia dopo giorni di navigazione, si è frantumata vicino alle coste italiane.
Guardando il mare in burrasca oggi vediamo i corpi senza vita di decine di persone.
Sono 59 i cadaveri per ora recuperati: 26 uomini, 21 donne e 12 bambini…
Due gemellini di pochi anni sono stati recuperati senza vita in mare….Un bambino di neanche un anno sulla spiaggia….
Muoiono così, nella paura, tra le lacrime, con la disperazione nel cuore, con il buio che li inghiotte, con il mare che affoga i loro sogni.
Il barcone era stato individuato nella serata del 25 al largo delle coste calabresi, ma i soccorritori non hanno potuto intervenire a causa del mare particolarmente mosso.
Quello che è accaduto successivamente già lo sappiamo.
Ora ci si interroga, si punta il dito per attribuire a qualcuno la responsabilità, si diventa paladini del “carico residuale”, gridando allo scandalo.
Quello che sicuramente non cambia é il tragico bilancio di questa ennesima tragedia del mare…e poi si volta pagina….
