In memoria di Hadith Najafi: la “ragazza con la coda” uccisa per protesta

Tempo di lettura: 2 minuti

É stata uccisa da 6 proiettili, colpita al petto, al viso e al collo. Hadith é diventata un simbolo della protesta dei "capelli"...

Ricorderemo Hadith Najafi, una giovane di soli 20 anni, come una delle tante donne che durante le proteste di piazza in Iran, per la morte di Mahsa Amini, ha sacrificato la sua vita in nome della libertà.
Quella ciocca di capelli  che alla metà di settembre è stata fatale per Mahsa, lo è stata anche per Hadith.
La giovane è  stata uccisa a colpi di arma da fuoco per strada, dalle forze di sicurezza che cercavano di riportare l’ordine durante le proteste in piazza a Teheran scoppiate nei giorni scorsi.
É stata uccisa da 6 proiettili, colpita al petto, al viso e al collo.
Hadith é diventata un simbolo della protesta dei “capelli”, dopo aver postato un video, diventato virale,  in cui prima di prendere parte ad una manifestazione, senza indossare il velo, si è fatta la coda.
A dare l’annuncio della sua morte, oltre a diversi media locali, è stata la giornalista e attivista iraniana Masih Alinejad sul suo profilo Twitter, con queste parole: “Hadith era una ragazza dal cuore gentile e adorava ballare. Stava protestando contro la brutale morte di Mahsa Amini. Il suo crimine: volere la libertà…”.
Hadith non è  la sola vittima di questi giorni in cui l’Iran deve affrontare le proteste di piazza.
Sarebbero rimaste uccise almeno 41 persone, secondo quanto dichiarato dall’emittente iraniana Irib. Numeri non ufficiali, come quelli relativi agli arresti…
Le autorità iraniane non hanno voluto  fornire dati chiarificatori, ma sembra che nella sola giornata di sabato siano stati fermati 736 manifestanti.
Mahsa e la sua storia drammatica hanno infiammato gli animi di tutto l’Iran.
Hadith non ha potuto ignorare quello che era accaduto a una giovane donna come lei, che nulla di male aveva fatto. Ha sacrificato la sua vita per qualcosa in cui credeva fermamente, la sua libertà. Una moderna partigiana a cui dovremmo riservare un posto nella nostra memoria…

BIBLIOGRAFIA

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