Francesca Teresa Miola Grosso, la donna uccisa da un cecchino nazifascista

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Quando madre e figlia arrivarono all'altezza di via Piave, di fronte allo stabile n. 3, Francesca fu raggiunta da un colpo di fucile alla testa...

Francesca Teresa Miola Grosso, era nata a La Cassa, in provincia di Torino,  il 9 marzo 1889.
Era casalinga e madre di una bella ragazza.
Con la famiglia abitava in via Pellice 11, a Borgo San Paolo.
Francesca non  nascondeva la sua simpatia per gli uomini e le donne impegnati nella Resistenza.
Si prodigò spesso nell’assistenza ai feriti. Nonostante il marito le avesse consigliato di non uscire di casa perché, a tratti, si sentivano ancora scariche di fucileria, quel giorno  il 27 aprile 1945, Francesca aveva deciso di accompagnare la figlia al lavoro.
In una cesta aveva nascosto della biancheria tagliata a strisce,  per farne delle bende da portare ai partigiani, che lei teneramente chiamava “i miei figli”.
Quando madre e figlia arrivarono all’altezza di via Piave, di fronte allo stabile n. 3, Francesca fu raggiunta da un colpo di fucile alla testa, sparato dalla caserma Cernaia,  che quel giorno era ancora in mano ai nazifascisti.
Francesca cadde a terra.
Venne trasportata in via del Carmine, sede della Croce Rossa, ma furono inutili tutti i tentativi di salvarla.
Oggi una lapide in via Piave  ricorda il suo coraggioso sacrificio.


BIBLIOGRAFIA

https://www.anpi.it/donne-e-uomini/976/francesca-teresa-miola-grosso

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