Carl Von Ossietzky nacque il 3 ottobre 1889 ad Amburgo.
La sua famiglia era di origine polacca.
Suo padre morì nel 1891, quando lui aveva solo 2 anni.
La madre si risposò nel 1898 con un attivista socialdemocratico di nome Gustav Walther.
Il loro incontro influenzò decisamente la crescita di Carl.
Nel 1906 decise di abbandonare gli studi per intraprendere la carriera di giornalista. La sua prima collaborazione fu proprio con una rivista socialista, Das Freie Volk.
Le sue idee pacifiste, in netta contrapposizione con il vento che si respirava prima dello scoppio della prima grande guerra, lo misero nel mirino delle autorità che lo processarono per oltraggio al potere.
Nel maggio del 1914 sposò Maud Woods, una ricca donna inglese che intervenne per farlo rilasciare.
Nel 1916 fu chiamato alle armi. Per non infrangere la legge dovette rispondere. Dopo la fine della guerra fece ritorno ad Amburgo: la sua volontà di ricercare la pace ad ogni costo lo indusse ad impegnarsi ancora maggiormente nella sua crociata. In breve tempo divenne segretario generale della Società Tedesca della pace e fondò una rivista che esponeva le idee del movimento.
Nel 1919 entrò a far parte della massoneria nella loggia di Amburgo Menschentum.
Nel frattempo i consensi intorno al partito nazionalsocialista continuavano a crescere.
Carl si rese conto che la situazione politica del suo paese stava mutando molto velocemente, ma nonostante questo non perse mai di vista il suo obiettivo.
Nel marzo del 1929 condusse un’inchiesta che dimostrava che la Germania si stava lentamente ma progressivamente riarmando, e che pertanto le condizioni stabilite con il Trattato di Versailles nel 1919 non venivano rispettate.
La sua indagine gli costò l’arresto. Venne processato e condannato a 8 mesi di reclusione per spionaggio e alto tradimento.
Con l’ascesa al potere di Hitler, il 28 febbraio 1933 Carl fu nuovamente arrestato.
La Gestapo lo condusse prima in prigione a Berlino poi nel campo di concentramento di Sonnenberg. Rimase lì per qualche tempo, per poi essere trasferito a Papenburg-Esterwegen.
Nel 1935, mentre era ancora detenuto, gli fu insignito il Premio Nobel per la pace. Adolf Hitler, ovviamente indignato per quel riconoscimento internazionale, rifiutò di far liberare Carl che nel frattempo si era ammalato di tubercolosi.
Il premio non gli venne mai consegnato dato che il governo decise, a partire da questo momento, di rifiutare qualsiasi premio indirizzato a personalità della nazione. Venne trasferito in un ospedale civile nel maggio del 1936.
Morì 2 anni dopo, il 4 maggio 1938 nel medesimo nosocomio di Berlino, mentre era ancora sotto la custodia della polizia tedesca.
A distanza di molti anni la figlia Rosalinda, chiese al governo tedesco, nel 1990, di rivedere la condanna del padre alla luce di quanto si era nel frattempo venuti a scoprire. La corte suprema, nonostante l’accorato tentativo, confermò il verdetto del 1931….
