Teresa Bruneri era nata a Rossiglione, in provincia di Genova, il 18 agosto 1912.
Era sposata con Luigi Pomelli e faceva la casalinga.
Era entrata a far parte della Resistenza nel novembre del 1943, come staffetta della 16ma Brigata Garibaldi.
Quando si era trasferita da Cafasse, dove abitava col marito, a Torino, aveva continuato la sua attività nella terza Brigata SAP autonoma.
Nonostante i rischi che correva, non prese mai un nome di battaglia.
Tutti la conoscevano semplicemente come Teresa.
Un giorno, individuata dai fascisti, che da tempo la tenevano sotto sorveglianza, venne arrestata.
Era l’agosto del 1944.
Venne trasportata nella caserma di via Asti, dove fu più volte interrogata e maltrattata, per carpirle informazioni sui suoi compagni impegnati nella Resistenza.
La tennero prigioniera fino al 1° dicembre, quando i fascisti decisero di giustiziarla.
La riportarono a Cafasse e la fucilarono davanti a quella che ritenevano fosse ancora la sua abitazione di via Roma.
Oggi una lapide posta in via Fabrizi a Torino ricorda il suo nobile sacrificio.
