Samuel Willenberg, uno dei fuggitivi di Treblinka

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Quel giorno 700 prigionieri scatenarono una rivolta a Treblinka. Samuel era fra loro. La maggior parte di essi non riuscì a fuggire, Samuel e altri 200 ce la fecero....

Il 20 febbraio 2016 è morto a Tel Aviv Samuel Willenberg, un superstite del campo di concentramento di Treblinka.
Aveva 93 anni.
La sua storia ha dell’incredibile, perchè riuscì a scappare dal campo di sterminio in cui era rinchiuso.
Quando la Germania invase la Polonia, il giovane Samuel Willenberg partì per arruolarsi nell’esercito polacco. Dopo poche settimane venne ferito e catturato durante uno scontro con l’armata Rossa. Rimase prigioniero per 3 mesi, poi riuscì a fuggire e tornare a casa, presso Czestochowa.
Nel 1940 andò a vivere a Opatów con la madre e la sorella. Raggiunsero il padre che già si trovava lì. L’anno successivo i nazisti crearono un ghetto proprio a  Opatów, dove vi rinchiusero tutti gli ebrei polacchi.
Quando nel 1942 ebbe inizio l’Operazione Reinhard, la famiglia Willenberg riuscì ad ottenere alcuni documenti falsi. Fuggirono per ritornare a Częstochowa, dove nel frattempo era stato creato un ghetto.
Ma anche quel luogo, ben preso, divenne pericoloso. Le sue sorelle furono catturate, mentre lui fu mandato nuovamente a Opatów, con sua madre. Il 20 ottobre 1942 salì su un treno con altri 6.500 ebrei, diretto a Treblinka.
Giunto al campo Samuel si salvò perché venne scambiato per un muratore, quindi fu preso per lavorare. Tra i vari lavori che fu costretto a svolgere ci fu quello di ordinare e smistare gli effetti personali dei prigionieri che erano finiti direttamente nelle camere a gas: fu in questo frangente che riconobbe i vestiti delle sorelle. Allora capì cosa era loro accaduto.
Sopravvisse coraggiosamente, fra privazioni e violenza, fino al 2 agosto 1943.
Quel giorno 700 prigionieri scatenarono una rivolta a Treblinka.
Samuel era fra loro.
La maggior parte di essi non riuscì a fuggire, Samuel e altri 200 ce la fecero.
Un altro centinaio venne ucciso durante il successivo inseguimento.
Willenberg venne ferito a una gamba, ma riuscì comunque a fuggire.
Si nascose e raggiunse il padre a Varsavia.
Prese parte alla resistenza.
Nel settembre 1944 fu arruolato nell’esercito popolare polacco, con la carica di sergente. Dopo la resa di Varsavia, fuggì con la popolazione civile.
Si nascose nella cittadina di Blonie fino alla liberazione.
Dopo la fine del conflitto, si prodigò per aiutare alcune organizzazioni ebraiche a trovare i bambini salvati dall’olocausto grazie all’aiuto di famiglie polacche.
Nel 1950 lasciò la Polonia a causa delle asprezze dello stalinismo.
Andò a vivere in Israele dove divenne un alto funzionario statale.
Una volta in pensione, si è dedicato all’arte scultorea e alla letteratura per dare una testimonianza ulteriore delle sue esperienze durante la guerra.
Il suo coraggio e la sua forza lo hanno salvato più di una volta.
A noi non resta che ricordarlo come uno dei giovani ebrei fuggiti da Treblinka…

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