Diana muore di stenti a 19 mesi a Milano…

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Avrà cercato la mamma, quella stessa mamma che 7 giorni prima l’aveva lasciata sola per raggiungere il suo compagno. E’ morta così Diana, un piccola di appena 19 mesi...

E’ morta di stenti, abbandona a se stessa.
Al caldo.
Sola.
Senza cibo sufficiente.
Senza Acqua.
Avrà pianto.
Avrà avuto paura.
Avrà avuto caldo.
Avrà cercato la mamma, quella stessa mamma che 7 giorni prima l’aveva lasciata sola per raggiungere il suo compagno.
E’ morta così Diana, un piccola di appena 19 mesi.
Diana era nata il 29 gennaio 2021, da una relazione clandestina.
La sua mamma, Alessia Pifferi, 37 anni, l’ha abbandonata in un appartamento in via Parea a Milano, per raggiungere il nuovo compagno in provincia di Bergamo.
A lui avrebbe detto che la piccola era al mare, con una zia.
In realtà era sola in un lettino da campeggio, con accanto un biberon e una boccetta di ansiolitici.
A dare l’allarme è stata la stessa Alessia, che al suo rientro avrebbe trovato la bambina senza vita. Forse si aspettava di trovarla seduta tranquilla a guardare la televisione…
Ai soccorritori e alla forze dell’ordine la madre della piccola avrebbe raccontato di aver lasciato la figlia alla nonna e a una babysitter. Ma la verità su quanto accaduto è emersa ben presto:
Ad uccidere Diana è stata la mancanza di accudimento.
Diana… un altro piccolo angelo. Un’altra bambina forse diventata un intralcio per quella nuova vita che la madre stava iniziando.
I vicini increduli avrebbero dichiarato che Alessia era molo affettuosa con lei.
Da un primo esame i medici non hanno riscontrato segni di violenza sul corpo, ma sarà l’autopsia a verificare se il farmaco o altri elementi possano aver influito sul decesso e a chiarire molti altri dubbi: i vicini parlano di una bambina “poco sviluppata” e che nessuno “ha mai visto camminare”.  Resta anche da confermare se il parto sia veramente avvenuto in casa come dice la donna e se il padre non ne fosse a conoscenza.
Madre e figlia non erano seguite dai servizi sociali. Nessuna delle istituzioni era informata di eventuali difficoltà.
“Sapevo che sarebbe potuta andare così”, ha confessato agli inquirenti poco dopo l’arresto.
Però non ha esitato.
Ha girato le spalle.
Ha chiuso la porta a chiave e se ne è andata, spensierata, per 7 giorni.
A carico della donna ora c’è un’accusa di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi e dalla premeditazione.
Diana forse ora la conosceranno tutti.
Forse tutti si accorgeranno di lei, ora che è troppo tardi.
Inizierà la solita giostra di dichiarazioni, volta a scaricare il barile delle colpe fra parenti, affini, consanguinei, amici, vicini di casa e conoscenti.
Una cosa la sappiamo sicuramente: Diana è morta di stenti, da sola, a Milano, non nella periferia più degradata di Katmandu, a soli 19 mesi…

BIBLIOGRAFIA

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