Ergastolo…

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Sono le 3 e 23 del mattino. In meno di un minuto Willy ha ricevuto tanti colpi che  gli portano danni irreversibili agli organi interni...

La Corte d’Assise di Frosinone ha emesso un primo verdetto condannando all’ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, a 23 anni Francesco Belleggia, a 21 anni Mario Pincarelli, per l’omicidio  di Willy Monteiro Duarte.
Una notte di violenza che ha distrutto la vita di tutti coloro che vi erano coinvolti.
Una sentenza che spero venga confermata.
Ma cosa accadde quella sera?
Era la notte fra il 5 e il 6 settembre del 2020.
A Colleferro, un comune in provincia di Roma, si incontrano spesso i ragazzi provenienti dalle province circostanti. Ci sono molti locali.
Quella sera in uno di questi , al Due di Picche, verso le 23:30, ci sono i fratelli Marco e Gabriele Bianchi. Sono conosciuti nella zona perché spesso coinvolti in risse e pestaggi. Con loro ci sono Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.
Nello stesso locale in un altro tavolo, c’è un gruppo di ragazzi di Paliano.
Fra loro  anche Willy Monteiro, un giovane di origine di Capo Verde, nato in Italia, che lavora in un ristorante come apprendista e vuole diventare cuoco.
Al centro dell’attenzione del  branco dei fratelli Bianchi sono proprio le ragazze di Paliano.
Mario Pincarelli continua ad importunare una di loro. La cosa sembra finire lì fino a quando, all’1 e 30, due giovani di Paliano decidono di affrontare i ragazzi che hanno importunato le loro amiche.
Comincia un alterco, all’inizio fatto di insulti e minacce, poi improvvisamente Belleggia sferra un pugno ad uno dei ragazzi di Paliano che cade a terra.
Vengono chiamati in rinforzo anche i fratelli Bianchi, che nel frattempo si erano appartati con due ragazze. Si buttano immediatamente nella lite.
Willy è poco distante da loro. Cerca di sedare la rissa nella quale sono coinvolti anche i suoi amici e si trova improvvisamente attaccato dai fratelli Bianchi.
Gabriele gli dà un calcio al torace con la pianta del piede.
Willy cade.
Non riesce a rialzarsi. 
A colpirlo adesso e Marco, con calci e pugni
Gli amici di Willy cercano di fermare il feroce attacco, ma anche Pincarelli e Belleggia infieriscono sul corpo del ragazzo.
Sono le 3 e 23 del mattino.
In meno di un minuto Willy ha ricevuto tanti colpi che  gli portano danni irreversibili agli organi interni.
I Carabinieri, che hanno la caserma poco distante, arrivano immediatamente .
Parte una chiamata disperata al 112. Quando i soccorritori arrivano Willy é rannicchiato a terra. Le sue condizioni appaiono critiche. Morirà in ospedale poco dopo a causa delle gravi ferite riportate.
All’arrivo delle forze dell’ordine gli aggressori  se ne sono già andati. Vengono bloccati subito grazie ai testimoni che hanno fatto il loro nomi e li hanno descritti.
I quattro si accusano a vicenda.
Solo Belleggia ammette quello che ha fatto. Mentre gli altri vanno in carcere lui resta agli arresti domiciliari. Per ognuno di loro c’è l’accusa di omicidio volontario.
Il processo comincia il 10 giugno del 2021.
Vengono ascoltate le testimonianze di 26 fra ragazzi e ragazze presenti quella sera. 
A Willy Monteiro è stata conferita dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la medaglia d’oro al valor civile per «l’eccezionale slancio altruistico e straordinaria determinazione, dando prova di spiccata sensibilità e di attenzione ai bisogni del prossimo, interveniva in difesa di un amico in difficoltà, cercando di favorire la soluzione pacifica di un’accesa discussione».
Il processo, le intercettazioni, le testimonianze… tutto il resto lo conosciamo. Ora i fratelli Bianchi sono in carcere, sperando che la loro sentenza venga successivamente confermata.
Sono separati, presi di mira dagli altri detenuti, minacciati, chiamati infami.
Di tutta questa vicenda  ci resta il dolore della famiglia di Willy, che mai più potrà riavere indietro il proprio figlio, e l’amarezza delle dichiarazioni fatte dalla madre dei fratelli Bianchi, che durante un’intercettazione avrebbe detto: “L’hanno messo in prima pagina manco se fosse morta la regina…”.
Speriamo che almeno questa volta giustizia sia stata fatta, e che nessun cavillo legale e nessuna attenuante intervenga a favore di quattro spietati assassini.

BIBLIOGRAFIA

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