La storia di Mala Zimetbaum, la donna fuggita da Auschwitz-Birkenau

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Il 24 giugno 1944 riuscirono a scappare. Lui indossava una divisa... Lei fingeva di essere una prigioniera da trasferire ai lavori forzati....

Mala Zimetbaum era nata il 16 gennaio 1918 in Polonia.
Era di origine ebrea.
Nel 1928, con la famiglia, si trasferì a Anversa, in Belgio.
A causa delle loro disastrose condizioni economiche, fu costretta a lasciare la scuola e lavorare in una fabbrica di diamanti.
Soffrì  molto per questa situazione perché era una studentessa brillante e dotata.
Nel luglio 1942 venne arrestata con la sua famiglia e internata ad Auschwitz.
Dato che parlava cinque lingue diverse, fiammingo, francese, tedesco, inglese e polacco, venne scelta come traduttrice nel campo, diventando una prigioniera “privilegiata”, con più libertà di movimento ed alcuni vantaggi.
Oltre a fare  l’interprete, divenne portaordini dalla responsabile SS del campo femminile, la spietata Maria Mendel, di cui ho già raccontato la storia.
La sua posizione e il grande coraggio di cui era dotata, le permisero di compiere gesti concreti per aiutare gli internati nel campo.
Mala  diventò un vero e proprio esempio di resistenza ad Auschwitz.
Forte, intelligente e coraggiosa,  cercó di fare tutto ciò  che era possibile per i suoi compagni di prigionia. Per chi ebbe la fortuna di incontrarla divenne una vera e propria eroina.
Fra le sue incombenze,  vi era quella di assegnare un compito lavorativo ai malati che uscivano dall’ospedale.
Dava i lavori più leggeri alle donne ancora deboli, cercando di salvare loro la vita.
All’interno del campo di concentramento conobbe Edward Galinski, un prigioniero politico polacco.
I due si innamorarono, in quel luogo di morte e sofferenza, e pianificarono la fuga.
Il 24 giugno 1944 riuscirono a scappare.
Lui indossava una divisa che gli era stata data da Edward Lubusch, un uomo delle SS che aveva già aiutato altri prigionieri.
Lei fingeva di essere una prigioniera da trasferire ai lavori forzati.
Arrivarono fino alla frontiera con la Slovacchia, ma qualcosa andò storto.
Il 6 luglio vennero fermati da una pattuglia e  furono riportati indietro.
Vennero separati e dopo un lungo interrogatorio e crudeli torture, il 15 settembre vennero condotti a Birkenau per essere giustiziati in pubblico.
Dovevano costruire un esempio per tutti coloro che avessero voluto seguire il loro esempio.
Mentre veniva letta la sentenza, Mala riuscì a tagliarsi i polsi con un oggetto tagliente che aveva nascosto.
Si scaglió contro il soldato delle SS che stava cercando di fermarla, urlando: “Io morirò da eroina, mentre tu morirai come un cane!”.
Venne portata nell’infermeria del campo per fermare il sangue, doveva morire davanti a tutti, ma non tornò più indietro.
Secondo qualcuno morì prima di arrivare al crematorio, mentre per altri venne fucilata.
Mala Zimetbaum era riuscita, con il suo compagno, ad assaporare di nuovo la libertà.  Era riuscita lá dove molti altri avevano fallito.
Mala fu la prima donna a fuggire da Auschwitz.
Divenne un esempio per molte altre internate, che coraggiosamente lottarono ogni giorno per riconquistare la loro vita.


BIBLIOGRAFIA

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