Sono passati tanti anni da quel giorno e ancora di lui non si conosce il nome.
È il 2015.
Un barcone carico di migranti fa naufragio, causando molte vittime.
Il mare restituisce i corpi senza vita di decine di persone.
Fra loro un ragazzo.
La dottoressa Cristina Cattaneo, medico legale del Labanof, laboratorio di antropologia e odontologia forense, si occupa dell’autopsia di quelle vittime dell’ennesima tragedia del mare, cercando di dare loro, se possibile, un’identità.
Quando si avvicina a quel giovane corpo senza vita, si accorge che in una tasca del giubbotto che indossa, piegata e cucita con cura, c’è la sua pagella.
Il gesto forse di una mamma, che probabilmente con il dolore nel cuore ha lasciato partire il suo “bambino”, in cerca di una nuova vita, di una speranza per un domani migliore.
Un gesto compiuto per dire…guardate, è un bravo studente, un bravo ragazzo, accoglietelo, aiutatelo.
Ha circa 15 anni. È arrivato dal Mali.
Il suo nome non si saprà mai.
Ma la sua storia, insieme a quella di altri disperati in cerca di una vita, ci arriva proprio dalla dottoressa Cattaneo.
Nel suo libro “Naufraghi senza volto”, ci racconta le storie di tante vittime delle migrazioni nel mar Mediterraneo.
Uomini e donne senza volto, senza identità, con qualcuno che forse aspetterà loro notizie per tutta la vita.
Padri, madri, figli, fratelli, sorelle. Identità sconosciute di cui ci arrivano solo frammenti della loro storia.
Una pagella dal Mali, un sacchetto di terra dell’Eritrea, una tessera della biblioteca dal Ghana.
Tante storie che si perdono nell’indifferenza generale, tante vite come le nostre, ma meno fortunate.
Il mare ha restituito decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali non sono mai stati identificati.
Forse meritano un piccolo spazio, forse meritano pochi minuti della nostra attenzione, perché nessuno dovrebbe essere solo un numero.
Al ragazzo con la pagella in tasca ha dedicato una vignetta il disegnatore Makkox. Io la ripropongo a voi, magari resterà più facilmente un piccolo segno di questa storia nelle pieghe della nostra memoria…
Vignetta del disegnatore Makkox, pubblicata su Il Foglio