Quel giorno a Tienanmen….

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Le proteste non accennavano a placarsi, tanto che il governo, il 20 maggio, decise di imporre la legge marziale....

Cina, 1989.
Il governo inviò i carri armati in piazza per reprimere  una serie di manifestazioni popolari di massa, che ebbero luogo principalmente in piazza Tienanmen a Pechino, a partire dal 15 aprile.
Dopo la morte di Hu Yaobang, l’ex-capo del Partito comunista e sostenitore di riforme democratiche, circa 100.000 studenti si riunirono per commemorare il leader ed esprimere la loro insoddisfazione verso il governo di Pechino.
I giovani dimostranti chiedevano più libertà e democrazia, riforme, salari più equi e condizioni di vita migliori.
Le proteste non accennavano a placarsi, tanto che il governo, il 20 maggio, decise di imporre la legge marziale. Il 27 maggio 1989 lo studente Wang Dan chiese ai giovani e ai lavoratori di partecipare a una lunga marcia a Pechino.
Il 3 giugno 1989 studenti e lavoratori si riunirono fuori dalla Grande Sala del Popolo in Piazza Tienanmen, armati di bastoni di legno.
Deng Xiaoping, all’epoca Capo della Commissione militare, e il primo ministro Li Peng ordinano infine all’esercito la definitiva repressione della protesta.
Gli eventi culminarono nel cosiddetto massacro di Piazza Tienanmen, quando l’esercito aprì il fuoco contro i dimostranti con fucili d’assalto e carri armati.
La stima dei morti varia da parecchie centinaia a parecchie migliaia, con migliaia di feriti.
Finora il governo cinese non ha mai reso pubblico alcun documento riguardo ai fatti accaduti.
La foto qui pubblicata rappresenta, secondo me, in modo emblematico, la disparità dei mezzi messi in campo in quei giorni.
Il 5 giugno, un ragazzo sconosciuto si mise in mezzo alla strada e  per affrontare i carri armati, per fermarne l’avanzata. Appena questi giunsero allo stop il ragazzo sembrò volerli scacciare. In risposta, i carri armati provarono a girargli intorno, ma il ragazzo li bloccò più volte, mettendosi di fronte a loro ripetutamente, attuando la cosiddetta resistenza passiva. Dopo averli bloccati, il giovane si arrampicò sulla torretta di uno di essi e si mise a parlare con il guidatore.
Diverse sono le versioni su cosa si siano detti.
Il tutto venne ripreso da Jeff Widener.
Nel 2003 questo scatto venne inserito nella rubrica “Le 100 foto che hanno cambiato il mondo” della rivista Life.
La rivista Time lo incluse nella sua lista de “Le persone che più hanno influenzato il XX secolo”.
Questa fotografia raggiunse tutto il mondo in brevissimo tempo. Ma come la stessa rivista Time scrisse, “gli eroi nella fotografia del carro armato sono due: il personaggio sconosciuto che rischiò la sua vita piazzandosi davanti al bestione cingolato e il pilota che si elevò all’ opposizione morale rifiutandosi di falciare il suo compatriota”.
Non tutti i soldati vogliono fare la guerra….

BIBLIOGRAFIA

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