Il coraggioso sacrificio si Salvo D’Acquisto

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Il 23 settembre i soldati tedeschi iniziarono i rastrellamenti. Furono catturate 22 persone scelte a caso fra gli abitanti della zona, il più  giovane delle quali aveva 13 anni...

Salvo Rosario Antonio D’Acquisto era nato a Napoli il  15 ottobre 1920.
Era un giovane vicebrigadiere dell’Arma dei  Carabinieri, pieno di belle speranze e di sogni che si infransero quando scoppiò la guerra.
Dopo una breve esperienza al fronte, andò a prestare servizio presso alcune vecchie postazioni, precedentemente in uso alla Guardia di Finanza, nelle vicinanze della località Torre Perla di Polidoro.
La sua vita cambiò in attimo il 22 settembre 1943.
Quel giorno alcuni soldati tedeschi decisero di ispezionare delle casse di munizioni abbandonate. Improvvisamente vennero investiti dall’esplosione di una bomba a mano, probabilmente per imperizia nel maneggio degli ordigni.
Due di loro morirono,  mentre altri due rimasero feriti.
La responsabilità dell’accaduto venne attribuita ad anonimi attentatori.
Il comandante del reparto tedesco chiese la collaborazione dei Carabinieri della locale stazione, temporaneamente comandata da Salvo D’Acquisto, per ricercare i colpevoli.
Il giovane carabiniere cercò  di convincere i tedeschi che l’esplosione fosse stata accidentale.
Ma il suo intervento fu inutile.
Il 23 settembre i soldati tedeschi iniziarono i rastrellamenti. Furono catturate 22 persone scelte a caso fra gli abitanti della zona, il più  giovane delle quali aveva 13 anni.
Lo stesso Salvo D’Acquisto fu prelevato.
Furono trasferiti tutti insieme fuori dal paese. Solo il bambino fu rilasciato prima di arrivare a destinazione.
Vennero loro fornite di vanghe, per scavare una grande fossa comune nelle vicinanze della Torre di Palidoro. Non essendo sufficienti le vanghe, alcuni furono costretti a scavare con le mani.
Poco prima della fucilazione, Salvo D’Acquisto si accusò del presunto attentato, addossandosi la sola responsabilità dell’accaduto e chiedendo l’immediato rilascio dei condannati.
I prigionieri vennero tutti lasciati liberi.
Salvo rimase solo  nella fossa, davanti al plotone d’esecuzione già  schierato.
Quel gesto coraggioso e altruista non passo inosservato, a tal punto che persino i tedeschi, il giorno dopo, dichiararono: “Il vostro Brigadiere è morto da eroe. Impassibile anche di fronte alla morte.”
Quando Salvo D’Acquisto venne fucilato non aveva ancora compiuto 23 anni.
Per il suo sacrificio fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

BIBLIOGRAFIA

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