Cosa sappiamo dell’oro rosso dei prati?
Io sapevo solo che è un fiore bellissimo, che annuncia la stagione che pian piano cambia, il ritorno alla vita a partire dalla terra.
Ma tante sono le cose che potremmo scoprire…
Si pensa, ad esempio, che la prima coltivazione dello zafferano sia iniziata nel Medioriente, in Grecia e nell’isola di Creta.
La cosa certa è che la coltivazione ben presto si diffuse nel Mediterraneo e nell’India settentrionale.
Una testimonianza dell’esistenza dello zafferano risale all’epoca Egizia, fra il 3100 a.C. e il 1075 a.C.: è stato rinvenuto il famoso papiro Ebers che contiene un grande numero di prescrizioni mediche che parlano proprio di zafferano. Il prezioso documento risale alla 18a dinastia (circa1550 a.C.).
Ma torniamo in Grecia… negli affreschi del palazzo Cnosso, isola di Creta, sono rappresentate delle donne che raccolgono fiori di Zafferano. In questi affreschi la donna è rappresentata insieme alla preziosa spezia per valorizzarne il ruolo.

Ippocrate (470-322 a.C.) lo utilizzava contro i dolori mestruali e per stimolare il parto. Teofrosto (372-287 a.C.) citava il crocus nella sua indagine botanica “Historia Plantarum”.
Si dice che dopo la morte di Budda (tra il 566 e il 486 a.C.) lo zafferano divenne il colore autorizzato dai monaci buddisti per colorare le proprie vesti essendo riconosciuto il colore della regalità̀.
Virgilio, nei temi presenti nelle Georgiche, ricorda lo zafferano anche nel suo poema epico.
Il naturalista Plinio il vecchio (23-709 d.C. in Naturalis historia) che era stato scrittore romano, si soffermò sulla qualità̀ dello zafferano e affermava che il migliore era quello della Cilicia.
Ad Atene i profumi più̀ popolari erano i Sisium che venivano usati per profumare le acque termali e che erano a base di zafferano, cannella e mirra. Veniva anche preparato il famoso crocino che era un unguento a base di zafferano che per la sua colorazione e proprietà̀ aromatica veniva utilizzato come rimedio contro l’insonnia e per ridurre i postumi di sbornie causate dal vino.
Insomma lo zafferano era già molo apprezzato anche anticamente.
Sul Crocus esiste anche una bella e dolce leggenda che vi vorrei raccontare….
In un tempo molto lontano, un giovane e valido guerriero di nome Croco amava una bella e dolce ninfa di nome Smilace. Le lo ricambiava teneramente.

Un brutto giorno però Croco morì. La bella Smilace non si dava pace, piangeva giorno e notte.
Gli dei ebbero pietà dei due amanti trasformando lei in un’edera spinosa, la Smilax Aspera, e lui nel fiore prezioso conosciuto con il nome di Crocus.
Un’altra leggenda ci arriva da alcuni documenti dell’epoca Romana. Si racconta che Mercurio lanciò un suo disco e colpì per sbaglio il suo amico Croco che morì. Per dargli memoria tinse con il sangue di Croco il bellissimo fiore dello zafferano. Si racconta anche che le spose utilizzavano gli stigmi di zafferano sui propri letti prima di coricarsi con i mariti per aumentarne il loro desiderio dato lo zafferano era ed è considerato come un potente afrodisiaco.