Seconda Guerra Mondiale.
Campo di concentramento di Bergen-Belsen, bassa Sassonia.
Un ragazzo guarda una ragazza, magrissima, ridotta a un mucchio di ossa coperte di stracci che ancora si reggono in piedi, anche se con grande difficoltà.
Lui la guarda e vede la donna più bella del mondo.
Quel ragazzo è Norman Turgel, all’epoca ha 24 anni.
È un sergente dell’esercito britannico.
Lei è una ragazza ebrea internata nel lager.
Si chiama Gene. Ha 20 anni.
Lei lo vede, magari arrossisce per quello sguardo così diverso dagli altri, così pieno d’amore.
Cominciano a parlare.
Si piacciono.
Si innamorano.
La guerra ancora impazza. I due giovani vengono divisi.
Norman viene trasferito.
Gena resta sola, disperata.
Grazie al maggiore britannico Leonard Berney, i due rimangono in contatto.
E quell’amore, sopravvissuto al lager, li ha portati al matrimonio e ad avere una vita piena di soddisfazioni: tre figli, 8 nipoti e 12 pronipoti.
Norman purtroppo è mancato troppo presto, ha lasciato la sua bellissima Gena a raccontare la loro storia, a testimoniare che l’amore, anche in un campo di concentramento può vincere la morte…
