Aycha, 30 anni, uccisa da suo marito a Padova.
Loredana, 51 anni, ritrovata dopo 2 giorni di ricerche, uccisa dal suo amante in provincia di Catanzaro.
2 donne, uccise dal non amore, della rabbia, della violenza.
Accoltellate più volte.
2 donne assassinate.
2 fra le tante.
Qualcuno piange queste vittime, qualcuno piange tutte le vittime di femminicidio.
Le motivazioni che spingono a questi atti di estrema violenza sono incomprensibili.
112 sono le vittime di omicidio volontario nel 2020 per mano di partner ed ex partner, genitori e figli, conoscenti, spasimanti, ecc., un numero che fa impressione. Attendiamo i dati definitivi del 2021.

La solitudine, la sofferenza, l’indifferenza, sono complici delle mani che si sono armate e che hanno ucciso.
Dovremmo tutti insieme provare a fare qualcosa, a non restare in silenzio di fronte a un qualsiasi abuso.
Dovremmo stare vicino a chi deve affrontare il proprio passato o il proprio presente, perché solo restando uniti si possono sconfiggere i mostri, perché uno schiaffo, un calcio, un pugno, segnano il corpo ma soprattutto l’anima.
E poi ci sono le parole, taglienti come lame di coltelli, che creano insicurezza, generano paura.
Parole pronunciate in casa, per strada, faccia a faccia oppure protetti da una tastiera.
Perché una donna se è bella va “sculacciata “, se esprime le proprie idee è una st….a, se fa carriera è una p…..a.
Non è mai in gamba.
Aycha e Loredana erano tanto di più, e come loro tutte le altre donne uccise. Ma non lo sapremo mai, conosceremo la loro storia solo perché sono morte, uccise dal non amore di un uomo sbagliato.
A tutte le “mie donne “, vicine e lontane, nella speranza che mai più nessuno vi possa fare del male…❤