La foto di Istvan Reiner è arrivata fino a noi per raccontarci una delle tante storie drammatiche che si sono consumate ad Auschwitz.
Quando questa immagine è stata scattata, il piccolo Istvan aveva solo 4 anni.
Era un bambino ebreo ungherese nato nel 1940 a Nyiregyhaza, cittadina dell’Ungheria nord-orientale.
Era stato deportato nel campo di concentramento e sterminio in seguito all’applicazione delle leggi razziali volute dal regime nazista.
La sua fotografia, donata dal fratellastro Janos al United States Holocaust Memorial Museum, ci ha permesso di conoscere qualcosa della vicenda di questo bambino che sorrideva divertito e inconsapevole all’obiettivo del fotografo che lo stava immortalando.
Poche settimane dopo Istvan è morto, andando incontro a quel destino che fin dal suo arrivo ad Auschwitz era stato scritto.

Con lui sono stati uccisi nei campi di sterminio oltre un milione e mezzo di bambini di varie nazionalità.
Se oggi Istvan e tutte le altre vittime dell’olocausto non sono solo un numero, è proprio grazie alle immagini che sono state scattate durante la prigionia e che sono arrivate a noi dopo molti anni
Originariamente in bianco e nero, molte sono state in seguito restaurate a colori e donate dalle famiglie ai musei della memoria per far sì che il ricordo dei loro cari, sterminati nei campi di concentramento, non andasse perduto nel tempo.
Istvan avrà per sempre 4 anni, come quel giorno in cui è stata scattata quella fotografia.
Molto probabilmente non sapeva cosa gli stava accadendo e non capiva come mai il suo mondo e la sua vita erano stati improvvisamente sconvolti.
Forse era stato diviso da una parte della sua famiglia.
Forse era spaventato o forse credeva che tutto quello che gli stava accadendo era soltanto un gioco e che ben presto sarebbe tornato nella propria casa, tra le braccia dei suoi genitori.
Ma non è stato così.
L’olocausto ha distrutto milioni di vite, cancellando per sempre intere famiglie: è nostro dovere, nel rispetto del sacrificio di queste persone, ricordare i loro nomi, i loro volti e la loro vita, perché la più infame carneficina della storia non si debba mai più ripetere, perché nessun altro bambino come Istvan abbia 4 anni per sempre…