“…Prima che la fotografia fosse scattata, la ragazza si asciugò le lacrime e il sangue dal taglio sul labbro. A dire la verità, mi sentivo come se fossi stato colpito io stesso, ma non potevo intromettermi. Sarebbe stato fatale per me. Non potevi dire assolutamente nulla.”
Così parlava di Czesława Kwoka il fotografo Wilhelm Brasse.
Era il 1943.
Un giovane internato polacco fu incaricato dai nazisti di fotografare tutti i prigionieri ad Auschwitz, sia frontalmente che di profilo. Il giovane obbedì, non aveva scelta.
Muto spettatore della morte di centinaia di prigionieri, divenne dopo la liberazione uno dei testimoni, con i suoi scatti, dell’olocausto.

Poco tempo prima dell’arrivo dell’armata Rossa al campo, gli fu ordinato di distruggere tutte le fotografie e i loro negativi, ma il giovane, il cui nome era Wilhelm Brasse, riuscì comunque a salvarne alcune dalla distruzione. Fra queste vi erano le immagini di Czesława Kwoka.
Czesława nacque a Wólka Złojecka, un piccolo villaggio polacco, il 15 agosto 1928.
Era figlia di Katarzyna Kwoka, una donna cattolica. Furono deportate insieme al campo di concentramento il 12 dicembre 1942.
Katarzyna morì nel campo il 18 febbraio 1943.
Czesława il 12 marzo.
Aveva 14 anni.
I suoi occhi spaventati, il labbro tumefatto, lo sguardo perso nell’incertezza, restano fissati nel tempo attraverso gli scatti di Brasse, che l’ha ritratta poco dopo il suo arrivo ad Auschwitz.
Quel taglio sul labbro inferiore le era stato fatto da una Kapò poco dopo il suo arrivo al campo.
La giovane, impaurita e disorientata, non capiva cosa le stesse accadendo e cosa le stessero dicendo.
Una detenuta sorvegliante la colpì con un bastone in faccia.

Czesława pianse.
Prima che le fossero scattate quelle fotografie che consacreranno il suo dolore alla storia, si asciugò le lacrime e il sangue dal taglio e guardò nell’obiettivo.
Brasse scattò e non dimenticò mai quegli occhi, quel giovane volto pallido e disorientato.
Quelle immagini, con le relative didascalie che la identificano in base al nome, numero di matricola, data e luogo di nascita, data di morte e età alla morte, appartenenza nazionale, etnica e religiosa e data di arrivo al campo, sono esposte al museo di Auschwitz come parte di una mostra commemorativa permanente, intitolata Block no. 6: Exhibition: Life of the Prisoners, esistente dal 1955.

Nel 2018, in occasione del 75º anniversario della sua morte, le sue fotografie sono state colorate, con l’intento di avvicinare maggiormente le persone a quello che avvenne nei campi di concentramento.
Il volto Czesława Kwoka resterà immortale…