Sambughetto e i “Buchi delle Streghe”

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Quarto appuntamento con Cartoline dal Territorio e siamo ormai giunti quasi alla fine di ottobre…quindi è il tempo di Halloween ovvero il momento in cui si raccontano storie di streghe, di strani esseri che popolano l’immaginario collettivo e la notte con il ritorno dei morti.

Nel Verbano Cusio Ossola, molte sono le leggende più o meno truci relative che costellano l’immaginario di grandi e piccini…ma se qualcuno volesse sfidare la sorte e sconfiggere la paura? Abbiamo il luogo che fa per voi: i Bocc di Faj, ovvero i Buchi delle streghe!

Ma cosa sono? E dove si trovano? …Iniziamo il viaggio!

Come detto siamo nel VCO, in particolare ci troviamo in Valle Strona, valle a nord-ovest di Omegna della lunghezza di circa 22 Km. Circa a metà della valle troviamo gli abitati di Marmo e Massiola sul versante solatio e quasi dirimpetto dall’altro lato troviamo Sambughetto, un piccolo paese dove le case sono costruite una addosso all’altra alla ricerca del tepore e di un raggio di sole, il quale, durante l’anno, è assente per ben 3 mesi!

Fonte: wikipedia

Alla base del monte Turlo, su cui si innesta Sambughetto, è presente una vecchia cava di marmo bianco ormai in disuso. Con questo particolare marmo si sono costruiti importanti manufatti visibili ancora oggi, un esempio? Il palazzo di giustizia di Milano!

Durante le attività di cava, vennero scoperti alcune grotte ipogee naturali dove al cui interno si sono ritrovati denti ed ossa di animali preistorici come le tigri con i denti a sciabola o l’ursus spelaeus, ovvero l’orso delle caverne antico progenitore dell’odierno orso bruno.

Questa particolare situazione e la conseguente necessità di spiegare in modo razionale quanto emerso dalle viscere della terra ha permesso la nascita di tante leggende con l’obiettivo principale di tenere lontano i bambini da questi buchi pericolosi.

Le streghe sono risultate il miglior deterrente così il “Sas Muier”, ovvero l’antro più grande che si può facilmente raggiungere negli itinerari all’interno delle grotte, si dice fosse la casa delle streghe. Questo spazio era talmente grande da contenre la Chiesa di Piana di Fornero!

Ovviamente le streghe si facevano luce accendendo un dito e le ossa portate alla luce dai minatori della cava non erano altro che i resti dei pasti delle streghe e si dice che dalla rabbia di aver perso la casa, una strega decise di graffiare tutte le lastre di marmo fino alla sommità della montagna…tali segni sono ancora visibili oggi.

Altra leggenda molto presente nella memoria dei valligiani che lega il luogo alle streghe è la seguente:

Un giorno, una signora andò al lavatoio a lavare il bucato e portò con sé, dentro una cesta, il suo bambino. Mentre la donna lavava ed il piccolo dormiva tranquillo, si avvicinò una strega, prese il piccolo ed al suo posto mise il suo “striin”, ovvero un piccolo stregoncino e scappò. Quando la donna finì di lavare si accorse dello scambio e disperata si recò subito dal parroco per cercare una soluzione al problema. Il parroco disse di prendere la cesta e di portarla, la notte stessa, sotto il portico della Chiesa, la donna eseguì l’ordine e…al mattino seguente trovò suo figlio.

Altre leggende narrano di streghe che vivevano nelle grotte e tutte le sere, al rintocco dell’Ave Maria, si recavano a Sambughetto per catturare i bambini. Queste streghe danzano nelle notti senza luna aiutandosi con un ombrellino come fanno i funamboli lungo un filo teso tra il loro rifugio e il campanile della chiesa parrocchiale.

Si narra anche che, all’interno delle grotte si nascondessero briganti che fabbricavano munizioni e monete, in particolare, queste ultime spesso erano oggetto anche di racconti degli speleologi di fine ottocento, i quali, descrivono gli enormi tesori trovati all’interno delle grotte ma riportano anche l’impossibilità di portare in superficie questi tesori a causa degli incantesimi operati dalle streghe che accecavano e facevano perdere la memoria dei cunicoli sotterranei percorsi da questi uomini entrati nelle grotte sprezzanti del pericolo!

Le streghe, in alcuni casi sembrano però esseri fatati, tanto che si narra come le donne di sambughetto, una volta, abbiano chiesto aiuto proprio alle streghe per risolvere un gravoso problema!

Dovete sapere che il terreno a Sambughetto è così ripido che le uova deposte dalle galline rotolavano a valle. Alla richiesta delle donne di porre rimedio all’inconveniente, le streghe si ingegnarono applicando sotto le ali delle pennute un sacchettino che chiudeva il “sottocoda”. Da allora Sambughetto divenne famoso come il paese dove le galline…portano le mutande!

Samuel Piana – Landexplorer

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia essenziale:

  1. Memorie della Valle Strona di don Felice Piana stamperia Francesco Merati 1863
  2. Le 4 stagioni dell’ostrica del VCO: La Valle Strona Tesi universitaria di Samuel Piana
  3. Valle Strona Arcaica . territorio, storia e preistoria nelle incisioni rupestri a cura di Antonio Biganzoli edizioni Museo del Paesaggio di Verbania
  4. Trascrizione dell’archivio interviste raccolte “sul campo” da Samuel Piana in particolare la sezione dedicata a Piana Guerrino “Barba Guèra”

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