Ci sono persone rumorose.
Che smuovono montagne interiori.
Che fanno tremare le coscienze.
Che hanno il coraggio di vivere ogni giorno per gli altri.
Che sanno vedere al di là del proprio io, della propria sicurezza.
Gino Strada era così.
Era Gino Strada.
E ieri, 13 agosto, ci ha lasciati.
Luigi Strada era nato a Sesto San Giovanni, vicino a Milano il 21 aprile 1948.
Nel 1978 si era laureato all’Università Statale di Milano in Medicina e Chirurgia.
Dopo aver studiato chirurgia cardiopolmonare negli Stati Uniti, si era indirizzato verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Tra il 1989 e il 1994 aveva lavorato con il Comitato internazionale della Croce Rossa in varie zone di conflitto, tra cui Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia, Bosnia ed Erzegovina. Grazie a questa esperienza in mezzo agli ultimi é nata Emergency, nel 1994, fondata con la moglie Teresa e un gruppo di colleghi.
Da quel giorno Emergency é stata impegnata nella riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo, ha fornito assistenza gratuita a milioni di pazienti, ha promosso la costruzione di ospedali e posti di primo soccorso in 18 Paesi nel mondo. Nel 2006 Emergency viene riconosciuta partner delle Nazioni Unite – Dipartimento della Pubblica Informazione. Dal 2015 fa parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) come associazione in Special Consultative Status.
Dal 2018 diventa partner ufficiale dell’European Union Civil Protection and Humanitarian Aid.
Tanti riconoscimenti.
Tante battaglie.
A volte ruvido, a volte ombroso, Gino Strada era un uomo per tutti, che non aveva paura di battersi per chi aveva bisogno di aiuto, per chi aveva perso tutto. Ricordiamolo con una frase che era solito citare… “La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire” (Albert Einstein).
Ciao Gino…
