La strage dell’orfanotrofio di Yeysk

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I tedeschi iniziarono a caricare i bambini sui convogli. Spinte, urla, strattonamenti, il caos era generale. La paura che si leggeva sui volti dei piccoli, suscitava una certa euforia negli uomini impegnati nelle operazioni....

9 ottobre 1942.
Ore 18:00.
Le SS procedettero con l’evacuazione dell’orfanotrofio di Yeysh, una località sul Mar d’Azov, nel Golfo di Taganrog.
La struttura ospitava all’epoca 214 bambini, con varie disabilità, e il personale medico ed infermieristico che si occupava delle loro necessità.
Quel pomeriggio arrivarono tre camion.
Due si fermarono vicino ad uno degli edifici, uno si fermò davanti ad una casa.
I tedeschi iniziarono a caricare i bambini sui convogli.
Spinte, urla, strattonamenti, il caos era generale. La paura che si leggeva sui volti dei piccoli, suscitava una certa euforia negli uomini impegnati nelle operazioni.
Alcuni di loro tentarono la fuga, inconsapevoli di quanto sarebbe accaduto di lì a poco.
Ripresi, furono caricati con la forza sui mezzi.
Al personale che domandava cosa stava accadendo e dove sarebbero stati trasportati i bambini, veniva risposto che sarebbero stati tutti trasferiti a Krasnodar.
Sui camion furono caricati quasi tutti gli ospiti dell’orfanotrofio, solo 13 bambini rimasero esclusi dal viaggio per mancanza di spazio. Da un altro edificio vennero caricati altri 22 ragazzi, tutti con disabilità motorie.
le SS tornarono il giorno dopo per recuperare chi non era ancora stato prelevato.
Alla fine dell’operazione tutti furono condotti a morire nelle camere a gas.
Di questo episodio si venne a conoscenza solo dopo la liberazione del territorio da parte dell’Armata Rossa.
Furono trovati, in una fossa comune, i resti di oltre 200 bambini, di età compresa fra i 6 e 14 anni.
Alcuni di loro erano sdraiati e abbracciati, altri vicino avevano ancora le stampelle.
La perfetta razza ariana non poteva accettare la presenza in zona di bambini considerati “imperfetti”, per il Terzo Reich quelle vite erano indegne di essere vissute.

BIBLIOGRAFIA

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