Il sacrificio di Teresa Adele Binda, madre partigiana e Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria

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Teresa era molto conosciuta in zona perché cugina del campione di ciclismo Alfredo Binda. Il fatto che avesse seguito il figlio e il suo successivo rientro a Suna, non passarono inosservati...
Partigiani in Ossola

Teresa Adele era nata a  Suna, vicino a Verbania, nel 1904.
Rimasta vedova molto giovane, a soli 25 anni, era maestra di telaio alla Rhodiaceta ( Rhodiatoce), un’importante azienda italiana operante nel settore delle tecnofibre.
Aveva un unico figlio, Gianni Soffaglio,  nato nel 1928.

Quando il giovane decise di andare in montagna e di unirsi ai Partigiani della zona, Teresa Adele non ci pensò molto e decise di raggiungerlo.
Visse con lui per un breve periodo, tra mille pericoli e sacrifici,  nascondendosi in ripari di fortuna, per sfuggire  ai  rastrellamenti.
Teresa era molto conosciuta in zona perché cugina del campione di ciclismo Alfredo Binda.  Il fatto che avesse seguito il figlio e il suo successivo rientro a Suna, non passarono inosservati.
Prelevata dai nazifascisti, convinti che avrebbero potuto estorcerle delle preziose informazioni, fu incarcerata e torturata per giorni.
Ma Teresa non parlò e non rivelò nessuno dei nomi dei partigiani con cui era stata in montagna.
Non riuscendo a farla parlare, il 27 giugno 1944 fu portata dai tedeschi a Beura-Cardezza insieme ad altri 8 prigionieri.  Furono tutti fucilati.
L’amato figlio Gianni sopravvisse alla guerra.
Nel 2008 ricevette dal Presidente della Repubblica l’onorificenza della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria della madre.
In ricordo di “Mamma Teresa” in via Gioberti, a Suna, è stata murata una lapide.

BIBLIOGRAFIA

https://www.anpi.it/donne-e-uomini/cognome/

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