Seconda punta di “Cartoline dal Territorio” e finalmente iniziamo a muoverci per il territorio.
La nostra meta è Brolo: il paese dei gatti!
Situato sulla sponda occidentale del Lago d’Orta, primo borgo che si incontra salendo da Omegna, mostra pregevoli costruzioni architettoniche ed un paesaggio mozzafiato su cui si staglia il lago d’Orta.
Tra le tante chicche sicuramente è da sottolineare la “casa del The” un edificio dalle sembianze orientaleggianti situato all’interno della tenuto Tarsis, appena al di sopra della maestosa villa.
Altra particolarità è la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate. L’edificio ha due altari. Quello maggiore è dedicato al Santo ed un secondo dedicato al Crocifisso. Quest’ultimo è molto venerato dalla popolazione, si trova sulla destra entrando in chiesa ed ha , chiuso da un vetro un crocifisso con la reliquia del legno della Santa Croce. Proprio nella piazza antistante la chiesa è possibile iniziare ad appassionarsi al Geocaching (di cui abbiamo già parlato in questo articolo) poiché in un’area abbastanza ampia e dove sembra impossibile nascondere i cache…si nasconde un piccolo-grande tesoro!
Nelle vicinanze troviamo la famosa “Strecia dal Gatt” (viuzza del gatto!) e così ci avviciniamo al perché Brolo è conosciuto come “il borgo dei gatti!”
Perché mai Brolo è legato al nostro amico felino?
Diciamo che il rapporto tra Brolo ed il gatto lo si deve ad un fatto che sta a metà tra la storia e la leggenda.
Tra gli abitanti di Brolo, frazione, e Nonio, il capoluogo del comune, non correva (e non corre tutt’ora!) buon sangue, così quando gli abitanti di Brolo decisero di voler erigere la parrocchia autonoma di Sant’Antonio Abate , i noniesi decisero di canzonare la frazione con questo motto:
“Quand al vien parrocchia Brol, al ratt metarà su al friol“, ovvero, quando Brolo diventerà parrocchia, il topo si metterà il mantello (usato nel Settecento/Ottocento dagli ecclesiastici).
Il 27 aprile 1767, venne firmato finalmente il decreto di erezione della nuova parrocchia a Brolo.
Così i brolesi, memori della canzonatura, decisero di recarsi nottetempo a Nonio per inchiodare sulle porte delle case dei nobili un topo rivestito di un piccolo mantello… Da allora Brolo è: “il paese dei gatti”!
Samuel Piana-Landexplorer