Estate 1947.
16 luglio, uno degli ultimi giorni di vacanza per un gruppo di bambini orfani di guerra, quasi tutti provenienti da Milano.
Erano ospiti della colonia solidarietà nazionale di Loano.
Quel giorno venne organizzata per loro una gita all’isola Gallinara, per premiarli.
Salirono sulla motobarca Annamaria, scelta per la breve traversata, 84 bambini, tutti maschi, di età compresa fra i 4 e i 13 anni, 3 accompagnatrici e la figlioletta di una di loro.
Iniziarono la navigazione alle ore 18:00.
Il mare era calmo.
L’imbarcazione, stracarica e sprovvista di ogni mezzo di soccorso, viaggiava a circa 100 metri dalla costa.
Durante la navigazione venne urtato un palo di sostegno dello scarico fognario di Albenga.
Lo scafo del natante si squarciò sul fondo, imbarcando velocemente acqua.

L’Annamaria si inclinò pericolosamente da un lato.
Molti bambini caddero in acqua. Le loro urla attirarono l’attenzione di alcune persone che passavano lì vicino.
Il disastro fu inevitabile.
Chi sapeva nuotare finì per annegare, tirato a fondo da chi annaspava nell’acqua cercando salvezza.
Alla fine 48 furono le vittime, comprese le tre accompagnatrici.
Tutto finì in pochi istanti.
Una tragedia che poteva essere evitata.
I funerali, furono celebrati dall’allora Arcivescovo di Milano Cardinale Schuster.
Si svolsero in Duomo, alla presenza delle autorità e di una folla silenziosa e commossa.
I nomi di tutti coloro che persero la vita quel giorno sono oggi scolpiti nel monumento funebre, opera dello scultore Giacomo Manzù, eretto al Cimitero Maggiore.