Ruth Closius-Neudeck, l’aguzzina di Ravensbrück

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Una sopravvissuta a Ravensbrück raccontò, durante un'udienza, che vide personalmente Ruth Closius-Neudeck “tagliare la gola di un detenuto con il bordo tagliente della sua pala”...

Ruth Closius nacque nel 1920 a Breslavia, in Germania.
Della sua via si conosce ben poco, quello che è certo è che fu una tra le più spietate guardie di Ravensbrück.
Dopo il matrimonio assunse il doppio cognome di Closius-Neudeck. Entrò come volontaria nella Bund Deutscher Mädel, lega delle ragazze tedesche, abbracciando completamente gli obiettivi che si prefiggeva.
Ma la carriera militare la attraeva di più che non diventare una brava madre e moglie, occupata solo a procreare figli sani per il Führer.


Fu addestrata nel campo di Ravensbrück, dove fece carriera fino a diventare, fra il 1944 e il 1945, supervisore.
Era molo brutale e spietata, tanto che riuscì a colpire i suoi superiori in breve tempo, dimostrandosi sempre inflessibile verso i prigionieri.
Fu promossa al grado di Blockführerin, sovraintendente alle baracche, alla fine del mese di luglio del 1944.
Nel dicembre dello stesso anno passò al grado di Oberaufseherin.
Venne trasferita a Uckermark, un campo di sterminio poco lontano da Ravensbrück
Si occupava della selezione di donne e bambini da destinare alla soluzione finale.
Rimase al campo pochi mesi, a causa dell’arrivo dell’Armata Rossa.
Nell’aprile del 1945 fuggì, cercando di confondersi fra i prigionieri, ma venne arrestata e incarcerata in attesa di processo.
Rimase in prigione per 3 anni, fino all’ aprile 1948, quando al terzo processo di Ravensbrück, fu accusata di omicidio e maltrattamenti.


Una sopravvissuta a Ravensbrück raccontò, durante un’udienza, che vide personalmente Ruth Closius-Neudeck “tagliare la gola di un detenuto con il bordo tagliente della sua pala”.
Fu condannata per crimini di guerra all’impiccagione.
Venne giustiziata il 29 luglio 1948 da Albert Pierrepoint, sulla forca della prigione di Hameln, nella Germania occidentale.
Aveva solo 28 anni e una carriera da aguzzina alle spalle che avrebbe fatto impallidire chiunque…

BIBLIOGRAFIA

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