I bambini soldato giocano a fare la guerra, con fucili veri, con proiettili veri.
I bambini soldato hanno le mani sporche di sangue, quello del nemico che hanno dovuto imparare ad odiare.
I bambini soldato non hanno famiglia, non vanno a scuola, non hanno amici con cui andare in bicicletta, ma compagni d’armi, ignari come loro che l’infanzia è ben altro.
I bambini soldato vengono istruiti al combattimento, alla morte, all’indifferenza verso altri bambini come loro, che imbracciano un fucile solo perché è stato loro inculcato che è giusto così.

I bambini soldato hanno imparato a sparare per primi, perché se non lo fanno, non hanno una seconda possibilità.
I bambini soldato sono in tutto il mondo, anche se il legame più forte sembra essersi sviluppato in Africa, dove degrado e abbandono sono diffusi su larga scala.
La Sierra Leone è uno di quei paesi in cui i bambini soldato hanno un ruolo di primo piano nella guerra civile che da anni sconvolge il paese.
In Liberia sono 20.000, un vero e proprio esercito. L’LRA, Esercito di Resistenza del Signore, è famoso per essere costituito al 100% da bambini, il più giovane dei quali ha 5 anni.
In Sudan si parla addirittura di 100.000 bambini impegnati su entrambi i fronti della guerra civile, che dura ormai da 20 anni.
Anche in Medio Oriente i piccoli soldati sono diventati parte integrante dei conflitti in corso.
Si possono vedere combattere in Iran, Iraq, Libano, Yemen, Tagikistan, Algeria, Azerbaijan e Palestina.
In Sud America sono stati arruolati a partire dagli anni ’90 in vari paese, come Colombia, Equador, Guatemala, Chapas, Nicaragua e Paraguay.
Anche in Asia la pratica dei bambini soldato è molto diffusa: Cambogia, India, Nepal, Pakistan, Filippine, Sri Lanka , sono solo alcuni dei paesi che arruolano bambini nell’esercito.
Solo nel Myanmar si stima che siano più di 75.000, attivi sia nell’esercito statale sia nei gruppi etnici armati che si oppongono al regime.

Il degrado è il punto di partenza da cui questo fenomeno ha origine.
Quasi 1/4 della popolazione giovanile mondiale vive con meno di 1 dollaro al giorno. Si calcola che siano circa 250 milioni i bambini che vivono per strada, senza la vicinanza di un genitore o di un adulto che li protegga, senza accesso all’istruzione di base e alle cure mediche.
Il bacino di utenza a cui attingono criminalità organizzata ed eserciti è considerevole.
Il reclutamento è per lo più forzato, ma non mancano i volontari, che scelgono questa vita per sfuggire alla povertà più nera o per difendersi da una realtà spesso estremamente violenta.
Molti bambini fanno esperienza diretta o sono testimoni oculari delle peggiori
violenze: esecuzioni sommarie, massacri, torture, stupri. Spesso i bambini soldato sono sopravvissuti allo sterminio della loro stessa famiglia.

Uno di loro ha raccontato:
“Mi sono arruolato nell’esercito quando avevo 14 anni, perché ero convinto che il solo modo di riavere i miei genitori o di impedire che le cose andassero avanti in quel modo fosse far parte dell’esercito e ammazzare chi era responsabile dell’uccisione dei miei genitori. Ma, vedi, la cosa più inquietante è che, una volta che mi sono arruolato e ho cominciato a combattere, mi sono ritrovato ad ammazzare genitori di altri bambini e dunque a creare una spirale di vendetta… “
Anche le bambine vengono reclutate come soldati in almeno il 30% delle forze armate mondiali.
Una piaga che riguarda un numero considerevole di paesi, in aumento di pari passo con la povertà.
I bambini soldato sono una delle dalle sconfitte di questa nostra moderna società, troppo impegnata a costruire un’economia di massa a scapito dei più deboli.