Se qualche bambino muore, a chi può interessare?

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Lo sfruttamento dei bambini per l'estrazione dei minerali alla base della cosmetica decorativa.

Le miche sono un gruppo di minerali utilizzati, principalmente, nella cosmetica decorativa. La loro notorietà deriva dalle caratteristiche termiche, da quelle elettriche e dal fatto che dalla combinazione dei vari minerali si possono ottenere diverse gradazioni di colore. Gli Stati Uniti, il Canada, l’India e il Madagascar sono i principali produttori/estrattori. In alcuni di questi paesi l’estrazione del minerale avviene grazie, anche, allo sfruttamento del lavoro minorile. In India, almeno, 20000 bimbi lavorano all’estrazione delle miche malgrado vi sia una legge che vieta il lavoro in miniera ai minori di quattordici anni. I dati relativi allo sfruttamento del lavoro minorile derivano da uno studio di Terre des Hommes, in collaborazione con la Ong Somo, dal titolo “la bellezza e una bestia, il lavoro minorile in India per le automobili metallizzate e i cosmetici”. Nel rapporto/denuncia si legge che lo sfruttamento dei bambini avviene soprattutto in due stati, Jharkhand e Bihar, che da soli coprono il 25% dell’estrazione mondiale delle miche. In questi due stati meno del 10% della mica viene estratto legalmente, quindi oltre il 90% proviene da scavi illegali con tutte le possibili ricadute che possiamo immaginare sulla sicurezza dei lavoratori, già scarsa nelle miniere legali. Oltre ai problemi relativi alla sicurezza occorre ricordare che proprio negli scavi illegali vengono utilizzati i bambini per l’estrazione del minerale.

A proposito di questa situazione è intervenuta l’Organizzazione Mondiale per il Lavoro che ha definito la situazione in India come una delle peggiori forme di sfruttamento dei bambini. Secondo il rapporto di terres des Hommes molti bambini hanno perso la vita nelle miniere indiane, e quelli che sono sopravvissuti, e sopravvivono, alle rischiose condizioni lavorative possono contrarre la silicosi poiché, durante i massacranti turni di lavoro, respirano una gran quantità di polvere di silicio. La domanda che sorge spontanea a noi, comodamente seduti sul divano, attiene al perché i minori vengano sfruttati dalle famiglie e dalle imprese. La risposta, purtroppo, è molto semplice: Jharkhand e Bihar sono tra le regioni più povere dell’India.
Un problema analogo lo ritroviamo in Madagascar, dove il 50% dei lavoratori che estraggono la mica ha un’età compresa tra 5 e 17 anni. Un rapporto di Terre des Hommes, intitolato “lavoro minorile nel settore della mica in Madagascar”, evidenzia le durissime condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i minori, in aggiunta al fatto che estraggono il minerale per 4 centesimi al chilogrammo. In Madagascar vi sono oltre 20.000 addetti che estraggono la mica e, come ricordato in precedenza, oltre il 50% ha un’età inferiore ai 18 anni.
Nel paese africano, l’estrazione e la lavorazione della mica avviene con metodi non industriali e senza nessuna assistenza della tecnologia: la mica viene tagliata con le mani causando profonde ferite ai bimbi. Anche in Madagascar, come in India, molte delle miniere visitate non avevano il permesso di estrazione.
Per fare un raffronto, triste e pietoso, i bimbi malgasci guadagnano la metà dei coetanei indiani.
Se abbiamo compreso le cause che spingono le famiglie a privarsi dei propri figli, quali sono le motivazioni che inducono le imprese a sfruttare il lavoro minorile?
Sempre il denaro.
Malgrado l’aumento dell’estrazione e della produzione, le aziende che si occupano di estrarre la mica guadagnano sempre meno poiché il prezzo per tonnellata si è drasticamente abbassato in questi ultimi anni.
Come recuperare utile?
Sfruttando i minori.
E se qualcuno di loro muore a chi può interessare?

Fabio Casalini

BIBLIOGRAFIA

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