La piaga della pedofilia: la cartina delle diocesi non sicure

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I sacerdoti accusati di pedofilia o in attesa di giudizio vengono generalmente ospitati in 24 centri sparsi in tutta l'Italia. Nelle strutture non sono accolti solo preti, possono esserci anche chierici, religiosi, religiose e seminaristi. I "pazienti" vengono sottoposti a psicoterapia, sostenuti durante l'iter processuale e aiutati dopo l'eventuale scarcerazione....

https://retelabuso.org/ aiuta le vittime di abuso sessuale, più precisamente le vittime di abusi sessuali del clero.
Questa che pubblico qui è la cartina con indicazione delle diocesi non sicure, disponibile sul loro sito.

Ho letto alcuni articoli pubblicati.
Scioccanti.
Come tutti quelli che riguardano gli abusi su minori.
La differenza sostanziale sta nell’applicazione della pena e nel destino di chi abusa di vittime innocenti, nel silenzio assoluto intorno alle vicende degli abusati.
Sulla cartina trovate indicati in ROSSO i casi di condanna in 3° grado, reo confessi o coloro che hanno patteggiato.
In GIALLO tutti i casi in attesa di giudizio o quelli di cui non si è saputo più nulla.
In NERO i casi di sacerdoti indagati all’estero che si trovano in Italia.
In BLU le comunità per preti con problemi.
E’ molto triste vedere che le persone di cui ci si dovrebbe fidare sono spesso le più pericolose.
I sacerdoti accusati di pedofilia o in attesa di giudizio vengono generalmente ospitati in 24 centri sparsi in tutta l’Italia, anche questi censiti grazie a Rete l’Abuso, che ha ricavato queste indicazioni dagli atti giudiziari.
Nelle strutture non sono accolti solo preti, possono esserci anche chierici, religiosi, religiose e seminaristi.
I “pazienti” vengono sottoposti a psicoterapia, sostenuti durante l’iter processuale e aiutati dopo l’eventuale scarcerazione.
Le condanne, se si arriva al processo, sono spesso minime, avvilenti per la vittima e la sua famiglia: 4 anni, 2 anni…
Alcuni pedofili girano liberi e indisturbati negli stessi luoghi che le loro vittime frequentano, come è avvenuto in una cittadina del Piemonte, continuando a svolgere il ” proprio dovere”.
In tutto questo non si parla mai della vittima, del trauma che subisce, delle ripercussioni che questi abusi possono avere sulla sua via… per tutta la vita.
La giustizia, lo Stato e tutti noi dovremmo denunciare e intervenire, perchè i mostri camminano liberi e indossano la veste del bene dispensando il male.
Il silenzio condanna più della morte, ricordatevelo prima di negare che tutto ciò accada.

BIBLIOGRAFIA

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