I malati psichiatrici in Somaliland vivono incatenati agli alberi

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Il Somaliland é una sottile striscia di territorio abitato da somali sulla costa meridionale del golfo di Aden. In questo paese i malati psichiatrici vengono incatenati agli alberi, costretti ad ingerire erbe miracolose, fatti immergere in acque che curano da ogni male, sottoposti a esorcismi e a sedute interminabili di preghiera. La distribuzione e organizzazione dei servizi inerenti la salute mentale è insufficiente, per poter arginare questo fenomeno parallelo, e spesso non collegata al sistema sanitario....
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Il Somaliland é una sottile striscia di territorio abitato da somali sulla costa meridionale del golfo di Aden.
Ha una sua moneta, una burocrazia abbastanza efficiente, forze armate e di polizia.
É composto dalle province settentrionali della Somalia e il governo ha sede nella capitale Hargeisa.
Il Somaliland è impegnato in operazioni diplomatiche con le Nazioni Unite, la Lega araba, l’Unione europea, e con paesi come il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Danimarca.
Nonostante tutto questo, nessun governo straniero riconosce la sua indipendenza, autoproclamata nel 1991.
In questo paese sopravvive ancora l’antica medicina dei villaggi insieme a quella moderna.
La popolazione del posto spesso preferisce rivolgersi agli Sheikah, i vecchi saggi che curano con erbe, preghiere e acque miracolose.


Secondo uno studio del Somaliland Mental Health Policy di qualche anno fa, la gestione dei malati con disturbi psichiatrici è critica.
Almeno una famiglia su tre annovera fra i propri congiunti un parente non questo problema.
La scarsa fiducia nel sistema sanitario nazionale spinge spesso le persone a ricorrere proprio alla medicina tradizionale.
È per questo che in Somaliland i malati psichiatrici vengono incatenati agli alberi, costretti ad ingerire erbe miracolose, fatti immergere in acque che curano da ogni male, sottoposti a esorcismi e a sedute interminabili di preghiera.
La distribuzione e organizzazione dei servizi inerenti la salute mentale è insufficiente, per poter arginare questo fenomeno parallelo, e spesso non collegata al sistema sanitario.
Purtroppo non è possibile però escludere la medicina tradizionale dalla vita degli abitanti del luogo, proprio perché gode del sostegno popolare, radicato soprattutto nei valori culturali della comunità somala.
La popolazione è fortemente religiosa. La quasi totalità degli individui è islamica.
La malattia, di qualsiasi genere essa sia, viene strettamente ricollegata alla dimensione spirituale di ciascun individuo.
É per questo motivo che si ritiene che coloro che soffrono di disturbi psichiatrici siano posseduti da demoni chiamati Jiin, spiriti del mondo invisibile che possono essere sia buoni che cattivi, pertanto sia angeli che demoni.
Essendo invisibili, i demoni possono abitare nel nostro mondo e vedere tutto ciò che facciamo, ma noi non possiamo vedere loro. Per stare in mezzo a noi, gli Jiin entrano nell’anima delle persone.

Questi esseri maligni possono anche agire mediante maledizioni simili al malocchio, caijan, oppure tramite la stregoneria, sixir, compiuta con l’aiuto del diavolo.
L’anziano del villaggio, Sheikah, oppure il capo religioso, hanno il compito gravoso di esorcizzare le persone dagli Jiin.
In questo paese, come in molti altri del mondo, la malattia mentale resta sconosciuta, incomprensibile. I mezzi per poterla curare sono strettamente legati al contesto culturale e sociale e chi ne soffre purtroppo vive nella solitudine e nel più totale stato di abbandono.

BIBLIOGRAFIA

  • https://nena-news.it/focus-on-africa-le-malattie-mentali-in-somalia-camerun-sud-africa-e-nigeria/
  • https://www.google.com/amp/s/www.tpi.it/esteri/malati-psichiatrici-in-somaliland-20180926174200/amp/
  • https://www.africarivista.it/la-salute-mentale-unemergenza-in-somaliland/86559/

 

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