Sharon aveva solo 18 mesi quando è morta l’ 11 gennaio 2021.
Quando la nonna quel pomeriggio è andata nell’appartamento dove si trovava la piccola per prenderla e portarla a fare una passeggiata, l’ha trovata priva di sensi sul pavimento, con la maglietta sporca di vomito, un labbro spaccato e diversi lividi.
Con lei in casa c’era solo il compagno della madre, Gabriel Robert, un giovane operaio rumeno di 25 anni che da molti anni risiede in Italia.
La disperata corsa all’ospedale nel tentativo di salvare la piccola non è servito a nulla. Purtroppo Sharon non ce l’ha fatta perché le lezioni riportate erano davvero gravi.
Quando Gabriel Robert è stato interrogato ha raccontato che la piccola giocando si era inavvertitamente tirata addosso una stufetta che l’aveva proprio colpita in testa. Non si era preoccupato perché la bambina, secondo lui, aveva continuato tranquillamente a giocare per altre due ore, fino a quando la nonna è entrata nell’appartamento.
Fin da subito ci sono stati dei dubbi circa quanto era accaduto, proprio perché i lividi e le escoriazioni riportate dalla bambina non potevano corrispondere alla versione data dall’uomo.
Il decesso di Sharon è stato ricondotto a un “traumatismo cranico confusivo produttivo di frattura cranica occipitale sinistra, dei focali sanguinamenti intracranici ed un edema cerebrale massivo”.
In sostanza la piccola di soli 18 mesi è stata ripetutamente picchiata alla testa. Il referto del medico legale ha portato alla luce uno scenario ancora più atroce: ecchimosi al volto, escoriazioni al naso e al labbro superiore, lividi su buona parte del corpo e lacerazioni dovute a violenza sessuale, probabilmente non avvenuta molto tempo prima di quel tragico pomeriggio.
Gabriel Robert è stato arrestato.
Le accuse a suo carico sono molto gravi. Quello che è molto probabile è che le percosse non fossero un evento occasionale, bensì qualcosa che stava già avvenendo da tempo.
Ancora una volta una piccola vittima, una vita spezzata dal silenzio di chi probabilmente attorno a lei aveva visto e ha taciuto.
Ancora una volta il mostro era nascosto fra le mura di casa.
