Mozambico – bambini decapitati dalle milizie islamiche legate all’ISIS

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Nel Mozambico del Nord, nella provincia di Cabo Delgado, i soldati non risparmiano nessuno, neppure i bambini e sono proprio loro a farne le spese...
Mozambico

Nel Mozambico del Nord, nella provincia di Cabo Delgado, sta avvenendo qualcosa che il mondo ignora completamente. In questi primi mesi del 2021 un rapporto di Save the Children ha portato alla luce che le milizie islamiche legate all’ISIS stanno attaccando la popolazione con crescente ferocia.
Oltre 700.000 persone sono state costrette a fuggire dai loro villaggi.
I soldati non risparmiano nessuno, neppure i bambini e sono proprio loro a farne le spese in molti casi.
L’ultimo rapporto di Save the Children ha evidenziato che sono numerosi i bambini e i ragazzini decapitati dai militari presenti in zona, trucidati sono gli occhi dei loro genitori, impotenti davanti a tanta crudeltà.
Una politica del terrore che viene messa in pratica, senza uno schema preciso,  là  dove gli jihadisti non riescono a reclutarli per farli diventare veri e propri soldati.
Ecco la testimonianza di una mamma, che ha visto trucidare uno dei suoi figli: “Quella notte il nostro villaggio fu attaccato e le case bruciate. Quando tutto è cominciato, ero a casa con i miei quattro figli. Abbiamo provato a scappare nel bosco ma hanno preso mio figlio più grande, di 12 anni, e lo hanno decapitato. Non abbiamo potuto far nulla perché saremmo stati uccisi anche noi”.
Purtroppo non è la prima volta che emergono notizie di questo genere. 
Nel novembre 2020, i media locali hanno riportato la notizia di oltre 50 persona decapitate su un campo da calcio a Cabo Delgado. Qualche mese prima, ad aprile, decine di civili sono stati uccisi in un attacco contro un villaggio.
Dall’inizio dei disordini, ottobre 2017, ad oggi, aprile 2021, sono morte almeno 2.614 persone, tra cui 1.312 civili.
La situazione è peggiorata negli ultimi 12 mesi, con un aumento degli attacchi ai villaggi.
I combattenti hanno preso il controllo delle strade d’accesso alle città più importanti, dove non arrivano i rifornimenti di cibo e i beni di prima necessità. I prodotti ancora disponibili hanno raggiunto, per la maggioranza della popolazione, prezzi troppo elevati, lasciando moltissime persone in uno stato di totale indigenza.
Gli sfollati creati dal conflitto nella provincia  di Cabo Delgado, già  provata dal ciclone Kenneth del 2019 e dalle alluvioni del 2020, sono aumentati di sette volte rispetto a un anno fa.
Un paese provato, come molti altri in Africa, dove la popolazione civile diventa un facile bersaglio.
Donne e bambini sono i primi a farne le spese, mentre nel frattempo il mondo continua la sua folle corsa verso il progresso.

BIBLIOGRAFIA

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