La ragazza dai capelli rossi e la resistenza al nazismo

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Jannetje Johanna Schaft era nata a Haarlem il 16 settembre 1920, seconda figlia dell'insegnante Pieter Schaft e Aalje Talea Johanna Vrijer...

Johanna è uno dei simboli” della resistenza olandese durante l’occupazione nazista dei Paesi Bassi nel corso della seconda guerra mondiale. Fu soprannominata la “ragazza dai capelli rossi”.
Jannetje Johanna Schaft era nata a Haarlem il 16 settembre 1920, seconda figlia dell’insegnante Pieter Schaft e Aalje Talea Johanna Vrijer.
Da ragazzina frequentò la Tetterodeschool di Haarlem. Diplomatasi nel 1937/ 1938, si iscrisse all’Università di Amsterdam.
Durante gli anni dell’università, divenne una tra le principali esponenti dell’Amsterdamse Vrouwelijke Studentenvereeniging, il movimento femminile studentesco di Amsterdam.
Nel 1940, quando i Paesi Bassi erano già occupati dalle truppe tedesche, andò a vivere insieme alle sue amiche Nellie Luyting e Annie van Calsum in appartamento al nr. 59 di Michelangelostraat, nel quartiere di Amsterdam-Zuid.
Nel frattempo, iniziava a maturare in lei un sentimento di odio verso le truppe di occupazione.
Dopo aver fatto ritorno a Haarlem, nel 1943 si unì ad un gruppo di partigiani di idee vicine alla sinistra, il Raad van Verzet (RVV), guidato da M.A.F. “Frans” van der Wiel. In seguito, si unì ad un altro membro del gruppo, Jan Bonekamp di IJmuiden: insieme a Boonenkamp e a Jan Brasser, la Schaft intraprese la sua prima grossa azione il 27 novembre 1943, azione che prevedeva lo spegnimento della centrale elettrica di Velsen-Noord.
Nel gennaio 1944, la Schaft partecipò al sabotaggio del “Cinema Rembrandt” di Haarlem, dove venivano proiettati film di propaganda nazista.
L’8 giugno dello stesso anno, la Schaft partecipò assieme a Bonekamp all’attentato di Piet Faber (padre di Klaas Carel Faber), un olandese che collaborava con i nazisti.
Tredici giorni dopo, la Schaft sparò al comandante di polizia W. Ragut, poi colpito a morte da Bonekamp, che però – a differenza della Schaft, che riuscì a fuggire – fu arrestato dalla polizia tedesca.
In seguito, la Schaft condusse le proprie azioni assieme alla scultrice e pittrice Truus Oversteegen, con la quale il 1º marzo 1945 uccise l’ispettore di polizia J. Zierikzee.
Il 21 marzo 1945, la Schaft, dopo aver fallito assieme ad Oversteegen l’attentato alla Sig.ra Sievel (che si salvò per via della sua folta pelliccia), si mise in viaggio con una pistola nascosta in alcuni giornali illegali in direzione di IJmuiden, ma una volta giunta a Haarlem-Noord, fu arrestata dalle truppe tedesche.
Dopo essere stata trasferita nella prigione di Amsterdam, il 17 aprile 1945 fu condotta nelle dune di Overveen, nel comune di Bloemendaal, dove fu fucilata da un plotone d’esecuzione guidato da Willy Lages.
Terminata la guerra, il 27 novembre 1945, le sue spoglie mortali furono deposte assieme a quelle di altri 421 membri della resistenza a Bloemendaal, dove fu eretto un monumento in loro onore.

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