Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto [Parral, 12 luglio 1904 – Santiago del Cile, 23 settembre 1973] è stato un poeta, diplomatico e politico cileno, considerato una delle più importanti figure della letteratura latino-americana del Novecento.
Scelse lo pseudonimo di Pablo Neruda, in onore dello scrittore e poeta ceco Jan Neruda, nome che in seguito gli fu riconosciuto anche a livello legale. Definito da Gabriel García Márquez “il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua” e considerato da Harold Bloom tra gli scrittori più rappresentativi del canone Occidentale, è stato insignito nel 1971 del Premio Nobel per la letteratura.
Ha anche ricoperto per il proprio Paese incarichi di primo piano, diplomatici e politici, come quello di Senatore. Inoltre è conosciuto per la sua adesione al comunismo (per cui subì censure e persecuzioni politiche, dovendo anche espatriare a causa della sua opposizione al governo autoritario di Gabriel González Videla), la sua candidatura a Presidente del Cile nel 1970, e il successivo sostegno al socialista Salvador Allende. Morì in un ospedale di Santiago poco dopo il golpe del generale Augusto Pinochet nel 1973, ufficialmente di tumore ma in circostanze ritenute dubbie, mentre stava per partire per un nuovo esilio.
Neruda non fu esclusivamente un grandissimo della letteratura, durante la sua vita ricoprì diversi incarichi politici.

Nel 1927, Neruda si ritrovò in una condizione di povertà che lo costrinse ad accettare un incarico di console onorario nel Sudest asiatico, in Birmania, seguito da altri innumerevoli incarichi. Sull’isola di Giava sposò la banchiera olandese Marietje Antonia Hagenaar.
Prima di ritornare in Cile, ottenne altre destinazioni diplomatiche, dapprima a Buenos Aires, quindi in Spagna, a Barcellona, dove in seguito sostituì Gabriela Mistral nella carica di console a Madrid. In questo periodo conobbe altri scrittori come Rafael Alberti, Federico García Lorca e il poeta peruviano César Vallejo. Durante la permanenza nella capitale spagnola nacque la figlia Malva Marina Trinidad (1934-1943), affetta da idroencefalite di cui morì in tenera età. Sarà proprio lo stato di frustrante prostrazione e incurabilità dell’unica figlia avuta dal poeta la causa vera dei dissapori sempre più insopprimibili che portarono ad una crisi familiare con la Hagenaar, che giunse al culmine a seguito della frequentazione di Neruda con Delia del Carril, argentina, di vent’anni più anziana di lui e che diverrà la seconda moglie. Appassionata fautrice del comunismo, fu lei ad indirizzare l’iniziale tendenza anarco-individualista di Neruda verso gli ideali marxisti.
Il padre, Pablo, rivide la bimba solo una volta durante un viaggio in Europa nel 1939.
Malva Marina mori’ all’insaputa del poeta cileno a soli 9 anni in Olanda, dove era stata adottata.
La decisione d’abbandonare la figlia ha creato critiche al poeta cileno.

Ma, come spesso succede, la letteratura contemporanea dimentica di citare ben altre critiche, feroci, rivolte all’indirizzo di Neruda.
Ricostruiamo gli eventi che hanno spinto delle associazioni femministe ad accusare il porta di essere uno stupratore.
Nel novembre 2018 il Comitato Culturale della camera bassa del Cile ha votato a favore della ridenominazione dell’aeroporto principale di Santiago a memoria di Neruda. La decisione ha suscitato proteste da parte di gruppi femministi, che hanno evidenziato un passaggio nelle memorie di Neruda in cui egli descrive lo stupro di una donna a Ceylon (oggi Sri Lanka) nel 1929. Le parole che Neruda usa per descrivere lo stupro non lasciano dubbi sul fatto che egli fosse consapevole della mancanza di consenso della donna: “una mattina, ho deciso di andare fino in fondo, l’ho afferrata con forza per il polso e l’ho guardata in faccia. Non c’era lingua che potessi parlarle. Si è lasciata guidare da me senza sorridere e presto è rimasta nuda sul mio letto. […] L’incontro è stato come quello di un uomo con una statua. Lei ha tenuto i suoi occhi spalancati per tutto il tempo, completamente inerte. […] Aveva ragione ad avere disprezzo di me.” Precedentemente Neruda descrive la stessa donna come un “timido animale della giungla“, parole che ne rimarcano la visione razzista e sessista. Diversi gruppi femministi hanno affermato che Neruda non dovrebbe essere coperto di onori e sottolineano come ignorare il suo crimine sminuisca il valore della vita delle donne. Oggi Neruda rimane una figura controversa, e in particolare per le femministe cilene. “È ora di smettere di idolatrare Neruda e iniziare a parlare del fatto che abbia commesso abusi”, sono le parole di Vergara Sánchez “essere un artista famoso non lo esenta dall’essere uno stupratore.”
Fabio Casalini