Gertraud “Traudl” Junge, la segretaria di Hitler fino all’ultima ora

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Gertraud Junge, o più semplicemente "Traudl" fu una delle segretarie personali di Adolf Hitler. Rimase con lui fino all'ultimo giorno
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Gertraud Junge, o più semplicemente “Traudl”, nacque a Monaco di Baviera il 16 marzo 1920.
Fu una delle 4 segretarie personali di Adolf Hitler.
Figlia di Max Humps, un produttore di birra, e di Hildegard Zottman, aveva una sorella più piccola di nome Inge.
Dopo la nascita delle figlie, il signor Humps perse il lavoro. Mente la famiglia affrontava con difficoltà la nuova situazione economica, lui decise di iscriversi alla Freikorps Oberland, una organizzazione di destra a cui aderì poco tempo dopo anche il futuro Führer.
Divenuto un indesiderabile per la repubblica di Weimar, decise di abbandonare la famiglia e di partire per la Turchia nel 1925.
Trovò lavoro nuovamente nel settore della produzione della birra.
Una vola sistematosi definitivamente, chiese alla moglie di raggiungerlo, ma la giovane Hildegard non se la sentì di lasciare la Germania.
Chiese il divorzio e si ritrasferì a vivere, con le figlie, nella casa del padre, il generale Zottman.
Traudl ricordava il nonno come un uomo, burbero, severo, spesso prepotente, incapace di dare affetto o di elargire una carezza.
Nel 1936 iniziò gli sudi da segretaria, con la speranza di trovare un lavoro che le permettesse di aiutare la famiglia e la sorella più piccola, che nel frattempo aveva iniziato a studiare da ballerina.
Finita la scuola, trovò lavoro prima come assistente in un giornale e poi come segretaria in una società.
Con l’inizio della guerra, decise di trasferirsi a Berlino per raggiungere Inge, che nel frattempo era diventata ballerina al Deutsches Theater.
In città conobbe Albert Bormann, fratello del più famoso Martin Bormann. Grazie alla sua raccomandazione trovò lavoro nella Cancelleria del Reich, con l’incarico di occuparsi della corrispondenza di Adolf Hitler. Resosi vacante un posto come segretaria del Führer, Traudl decise di partecipare al concorso interno alla Cancelleria per occupare quel ruolo.
Trasferita alla Tana del Lupo per essere sottoposta ad alcune prove di dettatura, durante le quali conobbe Hitler, la giovane superò tutte i test e fu assunta.
I tre anni successivi li passò a stretto contatto con lui, seguendolo nei suoi spostamenti.
Nel 1943, mentre si trovava a Monaco, incontrò un ufficiale dell’esercito, Hans Hermann Junge, anche lui alle dirette dipendenze del capo del Reich.
Lo sposò il 19 giugno.
Spedito al fronte l’anno dopo, morì in Normandia il 13 agosto.
Nel frattempo, con la sconfitta alle porte, nei primi mesi del 1945, tutto lo staff di Hitler si traferì nel Führerbunker, dove rimase fino ad aprile.
Sentendo avvicinarsi la fine, nella notte tra il 20 e il 21 di aprile, il Führer propose al personale femminile alle sue dirette dipendenze di lasciare il bunker. Due delle sue segretarie, Johanna Wolf e Christa Schroeder, se ne andarono.
Traudl e Gerda Christian rimasero, insieme a Manziarly, la cuoca, a Else Krüger, segretaria di Bormann e ad Eva Braun.
Il 28 aprile Hitler e la Braun si sposarono. La sera stessa il capo del Reich dettò a Traudl il suo testamento politico e personale.
Il 30 aprile i coniugi Hitler, verso le 15:30, si tolsero la vita.
La mattina seguente Junge fuggì insieme ad altre persone, tra cui Wilhelm Mohnke, uno degli ultimi generali rimasti fedeli a Hitler.
Per qualche tempo la giovane visse sotto falsa identità, con il nome di Gerda Alt.
Quando venne arrestata dall’esercito degli alleati, fu a lungo interrogata. Dopo un breve periodo in carcere e un processo, la classificarono come collaboratrice giovanile e la liberarono.
Fece ritorno a Monaco di Baviera, dove visse tutta la vita. Trovò lavoro come segretaria e poi come redattrice di una rivista scientifica
Traudl morì di cancro l’11 febbraio 2002. Sostenne sempre di non essere mai stata una nazista, di non essere mai stata iscritta al partito, e di non aver mai saputo del genocidio messo in atto da Hitler.

BIBLIOGRAFIA

Joachim Fest, La disfatta. Gli ultimi giorni di Hitler e la fine del Terzo Reich, traduzione di Umberto Gandini, Collezione Storica, Milano, Garzanti, 2003
• André Heller, Othmar Schmiderer, Segretaria di Hitler. L’orrore guardato da vicino. Milano, Feltrinelli, 2005
• Armin D. Lehmann, Tim Carroll, Gli ultimi giorni del Fürer, traduzione di F. Giuliani, Hobby & Work Publishing, 2005

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