LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

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CADUTA DEL MURO DI BERLINO

Dal 1961, costruito nella notte del 13 agosto, il muro di Berlino spaccò la Germania in due, diventando l’emblema della cortina di ferro.
Fortemente voluto dall’Unione Sovietica, dopo anni di tentennamenti e di tira a molla fra le forze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, questo muro passerà alla storia come il simbolo della divisione fra l’Europa dell’Est, rappresentata dall’URSS comunista e dai paesi a lei vicini, e le forze dell’Ovest, costituite da Inghilterra, Francia e America.
L’accordo fra i vincitori, per risanare l’Europa e il mondo dopo la fine del conflitto, durò poco. Il primo screzio arrivò già alla conferenza di Jalta, del 1948. E così, passo dopo passo, si giunse a quel giorno, in cui la Germania si svegliò con un muro lungo 155 chilometri. A sorvegliarlo e a mantenere l’ordine pubblico furono 14.000 guardie, 302 torri di controllo e centinaia di cani.
Famiglie divise, amici separati, legami interrotti. Una soluzione veloce per togliersi dall’imbarazzo che si era venuto a creare verso l’opinione pubblica e la popolazione ebraica sopravvissuta, che chiedeva giustizia e punizioni verso chi aveva portato morte e distruzione nel mondo.
Moltissimi saranno negli anni i tentativi di superare la barriera. Si stima che furono circa 5.000 le persone che riuscirono ad attraversare il muro in 38 anni. Molte altre verranno arrestate. Solo a Berlino si contarono circa 140 morti.
I tedeschi vennero privati della loro libertà. Quella stessa che per anni avevano rubato, nel sangue e nel dolore, a milioni di persone detenute nei lager.
Ricordiamo ora quel giorno in cui il muro cadde. Io ero una studentessa. I telegiornali e i giornali, le radio e le riviste riportavano le immagini del popolo unito nell’azione di demolire, pezzo per pezzo, ciò che li aveva divisi per lungo tempo. Oggi ricordiamo quel giorno, mentre l’Europa si interroga di ciò che sarà il suo futuro….

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