AUSCHWITZ – PARTIAMO DA QUI

Tempo di lettura: 2 minuti

AUSCHWITZ

Il nostro viaggio nella Memoria comincia da qui, da Auschwitz, luogo di morte e sofferenza, anticamera dell’inferno, fucina di mostri partoriti dall’odio.
Auschwitz era un complesso di campi di concentramento e di lavoro situato nelle vicinanze della cittadina polacca di Oświęcim in tedesco Auschwitz. Oltre al campo originario, denominato Auschwitz I, furono successivamente creati, il campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II), situato a Birkenau, e il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III). A completare l’immenso complesso vi erano altri 45 sotto-campi costruiti durante l’occupazione tedesca della Polonia, all’interno dei quali i prigionieri venivano costretti a lavorare nelle diverse industrie tedesche costruite nei dintorni.
L’area occupata da Auschwitz, grazie a sempre nuove espropriazioni forzate e demolizioni delle proprietà degli abitanti residenti nelle zone limitrofe, arrivò a ricoprire, dal dicembre 1941, la superficie complessiva di circa 40 km quadrati. Al suo interno avevano sede anche alcune aziende “modello”, volute dal Führer in persona, nelle quali i deportati lavoravano in condizioni disumane.
I 45 sottocampi, creati come satelliti ai tre principali, erano:

Babice
Bobrek
Brno
Bruntál
Budy I
Budy II
Budy III
Chełmek
Chorzów
Czechowice Dziedzice I
Czechowice Dziedzice II
Gliwice I
Gliwice II
Gliwice III
Gliwice IV
Goleszów
Harmęże I
Harmęże II
Jawiszowice
Jaworzno
Karlsruhe
Katowice
Kobiór
Łagiewniki
Łagisza
Lędziny
Libiąż
Międzybrodzie
Pławy
Prudnik
Radostowice
Rajsko
Rydułtowy
Siemianowice
Sławięcice
Solnica
Sosnowiec I
Sosnowiec II
Stara Kuźnia
Stara Wieś
Světlá
Swiętochłowice
Trzebinia
Wesoła
Zabrze

Abbiamo cominciato da qui per darvi una parziale dimensione della follia del Reich.
L’Europa era disseminata di campi di concentramento e sterminio, presenti anche in Italia. Questo era il complesso più imponente, una macchina di morte che non smetteva mai di funzionare.
Non possiamo dimenticare nessuna delle vittime della follia nazista, lucida, articolata e spietata nell’eliminazione di tutti coloro che non erano considerati degni. Ricordiamoci che non solo gli ebrei entrarono in quell’inferno, perché tanti erano gli indesiderati dal regime. Quelli che il giorno prima erano amici, il giorno dopo erano nemici, da odiare, da allontanare, da deportare, da sterminare, da usare come cavie in esperimenti medici, o come bersagli del tiro a segno durante una festa.
In un attimo il mondo fu travolto, dal disegno di morte di un pazzo assassino, fiero condottiero di altri come lui. E poi venne il buio, il dolore. La sofferenza, le privazioni.
L’INDIFFERENZA.
Speriamo, oggi, che il Giorno della Memoria ci aiuti a ricordare che la politica dell’odio e del sospetto possono solo distruggere il mondo e non crearne uno migliore. Speriamo….

BIBLIOGRAFIA

CONDIVIDI

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su pinterest
Condividi su whatsapp
Condividi su email

COMMENTI

ARTICOLI CORRELATI

Le nostres storie direttamente nella tua mailbox