Dopo la morte di Mary Ann Cotton una popolare filastrocca ne rievocò la spaventosa figura: «Mary Ann Cotton è morta e putrefatta, giace nella tomba con gli occhi spalancati. Cantare, cantare, cosa posso cantare? Mary Ann Cotton ha al collo una corda. Dov’è, dov’è? Penzola in aria vendendo manine rinsecchite, un penny al paio». Chi era Mary Ann Cotton per meritarsi tale filastrocca per bambini? Mary Ann nacque il 31 ottobre del 1832 a Low Moorsley, in Inghilterra, da Michael e Margaret Robson, coppia appartenente alla classe operaia. La famiglia lottò tutta la vita per non affondare nella miseria. Il padre, Michael, lavorava in una miniera di carbone. Era una persona molto religiosa e rigida, amante della disciplina. Sia Mary Anna che il fratello Robert, nato nel 1835, probabilmente subirono molte punizioni corporali. Una seconda sorella, Margaret, morì poco dopo la nascita. Benché il cibo fosse scarso, sulla tavola dei Robson non mancava. Nel 1840, quando Mary Ann aveva otto anni, la famiglia si trasferì in un piccolo villaggio minerario, Murton nella contea di Durham, dove due anni dopo il loro arrivo il padre ebbe un incidente mortale. Il corpo di Michel fu consegnato alla madre in un sacco recante il timbro Proprietà dell’azienda del South Hetton Coal.

Nell’Inghilterra del XIX secolo per una famiglia della classe operaia la vita era molto dura, ancora di più nel caso dei Robson poiché rimasero senza il padre. Dato che la permanenza nel cottage dove abitavano era legata al lavoro nella miniera, la famiglia rischiò lo sfratto. Per scongiurare tutto questo, o per amore ma non lo sapremo mai, la madre sposò George Stott, minatore. All’età di sedici anni, nel 1848, Mary Ann abbandonò la famiglia per iniziare a svolgere l’attività di domestica, nella casa di un manager dell’azienda mineraria, nel vicino villaggio di South Hetton. Tre anni dopo, quando tutti i figli del manager furono mandati al collegio di Darlington, la ragazza fece ritorno presso la madre ed il patrigno decidendo di voler imparare il lavoro della cucitrice.
In questo periodo la ragazza conobbe William Mowbray, di professione minatore. I due si sposarono nel 1852, quando Mary Anna aveva 20 anni. Dopo il matrimonio, Mowbray decise di non scendere più nelle miniere ed iniziò a svolgere altre professioni, partecipando tra l’altro alla costruzione di strade ferrate in Cornovaglia e nella contea di Durham. La coppia nel frattempo si era trasferita a Plymouth. Dalla relazione nacquero 5 figli, quattro dei quali morirono per febbre gastrica. Benché la mortalità infantile fosse alta nell’Inghilterra vittoriana, questo fatto potrebbe costituire il primo segnale delle tendenze omicide di Mary Ann. Nel frattempo il marito trovò lavoro sul Newburn, un piroscafo che faceva base a Sunderland. La famiglia si trasferì in questa città.

Per qualche tempo il vento sembrò girare nel verso corretto per Mary Ann. La coppia ebbe altri tre figli, che morirono tutti in tenera età. Purtroppo nel 1865, dopo un incidente al piede, William Mowbray tornò a casa per farsi curare. Poco dopo fu colpito da un misterioso disturbo intestinale. In pochi giorni morì, lasciando a Mary Ann un’eredità di 32 sterline, ottenute come rimborso per un’assicurazione sulla vita stipulata precedentemente.
La donna si trasferì a Seaham Harbor dove intrecciò una relazione con Joseph Natrass che terminò quando questi si sposò con la donna con la quale era fidanzato. Mary Ann decise di affidare l’unica figlia ancora in vita, Isabella, alla nonna. Si trasferì nuovamente nel Sunderland dove trovò lavoro come infermiera nel reparto per la cura delle febbri contagiose nel locale ospedale. Conobbe un paziente, Georges Ward, che sposò nell’agosto del 1865. Poco dopo l’uomo cadde ammalato e, nonostante l’intervento di diversi medici, morì nell’ottobre del 1866 dopo diversi attacchi di paralisi e problemi intestinali.
Chiaramente prima di morire aveva fatto testamento lasciando tutto alla moglie.

Mary Ann, dopo una meritata vacanza, tornò a Sunderland dove conobbe l’uomo che sarebbe divenuto il suo terzo marito: James Robinson, di professione carpentiere. James, da poco vedovo, decise d’assumere Mary Ann come governante. Un mese dopo un figlio di James, di appena dieci mesi, morì per problemi gastrici. Nel frattempo Mary Ann, incinta di James, si recò dalla madre che si era ammalata. Dopo un apparente miglioramento la donna iniziò a lamentare fortissimi dolori allo stomaco. Si spense all’età di 54 anni, poco dopo l’arrivo della figlia. Mary Ann e la figlia Isabella, tornarono presso la casa di James Robinson. Nel giro di poche settimane morirono sia Isabella che gli altri due figli di James. L’uomo decise comunque di regolarizzare il rapporto con la donna sposandola nel 1867. Nel novembre dello stesso anno Mary Ann diede alla luce una bambina, Mary Isabelle, che si ammalò e morì nel marzo del 1868. Dopo questi eventi il maritò cominciò a diventare sempre più sospettoso: durante il loro breve matrimonio Mary Ann lo aveva assillato con continue richieste di denaro, insistendo sul fatto che l’uomo dovesse sottoscrivere un’assicurazione sulla vita. James rimase spiacevolmente sorpreso quando iniziò a ricevere lettere riguardanti i vari debiti che Mary Ann aveva contratto. Inoltre scoprì che la moglie aveva impegnato buona parte degli oggetti di valore trovati nella casa. Preso dalla collera la cacciò via, salvando la propria vita da morte sicura ed atroce.
Mary Ann iniziò a trascinarsi per le strade, priva di una fissa dimora e di un letto. Tuttavia la sua indigenza durò poco, poiché trovò impiego come infermiera nel carcere di Sunderland. In questo periodo conobbe un ufficiale di Marina. Mentre l’uomo si trovava in mare, rubò tutti gli oggetti di valore della casa dove era ospitata rendendosi irreperibile in brevissimo tempo.
In questa situazione Mary Ann divenne amica di Margaret Cotton che le fece conoscere il fratello Frederick, minatore da poco rimasto vedovo e che aveva perso due dei suoi quattro figli. Margaret curava i due piccoli sopravvissuti sino a quando, nel marzo del 1870, morì improvvisamente di una malattia indeterminata collegata allo stomaco. Mary Ann si assunse l’onere di consolare Frederick. L’uomo la mise incinta e la sposò nel settembre del 1870. L’anno seguente la bigama Mary Ann mise alla luce il piccolo Robert. La donna venne a sapere che il suo ex amante, Joseph Natrass, si era trasferito in un villaggio vicino. Inoltre Mary Ann seppe che l’uomo non era sposato. In brevissimo tempo riprese la relazione con lui. Frederick Cotton, che aveva sottoscritto un’assicurazione sulla vita e su quella dei figli, fu inspiegabilmente colpito da una febbre gastrica e morì nel dicembre del 1871.
Nell’arco di poco tempo anche due dei tre figli di Cotton morirono, tra cui il piccolo Robert nato dalla relazione con la donna. Mary Ann nel frattempo era stata assunta con la mansione di infermiera presso John Quick-Manning, un agente delle imposte. In breve tempo divenne l’amante dell’uomo, che appariva un partito migliore rispetto a Joseph Natrass, restando incinta di quest’ultimo. L’anno seguente, 1872, Natrass morì per febbre gastrica dopo aver fatto testamento a favore di Mary Ann. Dopo la sua morte, la donna riscosse le 30 sterline dell’assicurazione, cominciando a progettare un modo per liberarsi dell’ultimo figlio di Frederick Cotton, Charles di otto anni. Mary Ann decise di non ucciderlo come gli altri ma cercò di farlo ricoverare in un ospizio di mendicità. Durante un colloquio con Thomas Riley, amministratore dell’istituto, seppe che non era possibile ospitare il piccolo senza la famiglia. In risposta Mary Ann Cotton disse che “avrei potuto sposarmi di nuovo, se non fosse stato per il ragazzo, ma tanto non vivrà a lungo e farà la stessa fine di tutta la famiglia Cotton”. Così avvenne. Il piccolo Charles morì poco tempo dopo e la diagnosi fu, naturalmente, febbre gastrica. La donna sarebbe stata così libera di sposare Quick-Manning, se i sospetti non avessero iniziato ad addensarsi su di lei.

Thomas Riley, l’amministratore dell’ospizio di mendicità, si recò alla polizia per esporre i suoi dubbi sulla morte di Charles Cotton. L’uomo convinse il medico competente a non compilare il certificato di morte sino a quando non fossero chiare le cause del decesso.
Fu aperta un’inchiesta durante la quale Mary Ann sostenne che Riley l’aveva accusata perché aveva respinto le sue avances. L’inchiesta preliminare concluse che Charles Cotton era morto per cause naturali. La decisione fu aspramente contestata dai giornali che misero in evidenza i numerosi morti per febbre gastrica fra coloro che avevano vissuto per qualche tempo al fianco di Mary Ann Cotton.
Nel complesso si calcolarono 3 mariti, un amante, un’amica, la madre e circa dodici bambini. Gli inquirenti decisero per una perizia medico-legale che accertò la presenza di arsenico nel corpo del piccolo Charles. Mary Ann fu arrestata con l’accusa di omicidio.
Per il processo si attese che l’imputata partorisse la figlia di John Quick-Manning, evento che si consumò il 5 marzo del 1873. La piccola in seguito fu adottata.
La difesa dell’accusata avanzò ipotesi alquanto bizzarre. La prima affermava che Charles fosse morto per aver inalato l’arsenico proveniente dalla tintura verde utilizzata per i parati della casa dei Cotton. Una seconda tesi affermava che l’avvelenamento era dovuto al fatto che Mary Ann utilizzava una mistura di sapone ed arsenico per pulire i pavimenti.
La giuria non credette a nessuna di queste strampalate ipotesi ed in appena 90 minuti giudicò Mary Anna Cotton colpevole. Quando il giudice Archibald lesse la sentenza di morte, Mary Ann svenne e dovette essere portata fuori dal tribunale da due guardie. La donna continuò a proclamarsi innocente fino al giorno della morte. Scrisse numerose lettere, non soltanto ai suoi sostenitori, ma anche al marito – era ancora legalmente sposata – James Robinson. Cercò di convincerlo a scrivere una petizione per affermare la sua innocenza e chiedere il rilascio. L’uomo rifiutò. Nonostante la vastità e la gravità delle accuse, la donna riuscì a persuadere molti altri a preparare il documento e a farlo circolare.
Tutti questi sforzi risultarono vani.
Il 24 marzo del 1873, all’età di quarantuno anni, Mary Ann Cotton fu condotta al patibolo situato nel carcere di Durham.
Mary Ann divenne una delle prime serial killer della Gran Bretagna, nonché una delle prime donne in tutto il mondo a ricevere il soprannome di Vedova Nera.
Fabio Casalini