Un gioiello sulle rive del Brenta

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Villa Pisani detta anche la Nazionale, sorge a Strà – a pochi Km da Padova verso Venezia - e venne costruita su progetto di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti
Villa Pisani - Marco Boldini

Villa Pisani detta anche la Nazionale, sorge a Strà – a pochi Km da Padova verso Venezia – e venne costruita su progetto di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti, su commissione della potente famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano. L’edificio originariamente si 114 stanze in omaggio al 114° Doge Alvise Pisani è immerso in un parco di 11 ettari e al suo interno sono visibili opere di illustri artisti uno su tutti Giambattista Tiepolo che affrescò il soffitto della sala da ballo centrale con la “Gloria della famiglia Pisani” salvato per un soffio dalla distruzione durante dei lavori di ristrutturazione nei primi dell’ 800.

Gli ambienti della maestosa villa hanno visto, nei secoli, illustri personaggi susseguirsi come ospiti oppure come proprietari: nel 1807 ospitò Napoleone Buonaparte che ne rimase talmente affascinato da acquistarla per una cifra importante per quell’epoca. Dell’Imperatore è ancora visibili l’appartamento con alcuni arredi tra i quali il letto a baldacchino e cassettoni intarsiati.
Sette anni più tardi la villa passo di mano agli Asburgo che la elessero come luogo di villeggiatura aprendola all’aristocrazia europea, parecchie teste coronate ebbero il privilegio di soggiornarvi da Carlo IV di Spagna, al re di Napoli Ferdinando II di Borbone fino allo Zar Alessandro I.
Con l’annessione del Veneto all’Italia, nel 1866, lo stato divenne il nuovo proprietario e un ventennio dopo venne trasformata in museo, nel 1943 infine ospitò uno degli incontri ufficiali tra HItler e Mussolini.
Il silenzioso parco che circonda la villa, la cui struttura si rifà a modelli francesi, rotto solo dal canto di uccelli è stato costruito prima della residenza e comprende una grande vasca d’acqua, le scuderie, un orangerie tuttora funzionante dove vengono coltivati agrumi di vario tipo. La varietà di piante è particolarmente ricca suddivisa in alcune zone secondo la provenienza, degno di nota il noto “labirinto d’Amore” tra i più grandi in Europa composto da 9 cerchi concentrici di siepi di bosso.
Delle attuali 186 sale, solo un quarantina, che si riferiscono al “piano nobile” sono visitabili e raccolgono affreschi e arredi originali dell’epoca oltre a offrire uno sguardo imperdibile dalle finestre che danno sul parco. Non è difficile, con un po’ di immaginazione, tornare indietro nel tempo e vivere per un attimo quei momenti di sfarzo e splendore che hanno caratterizzato gli anno d’oro di Padova e dintorni.

BIBLIOGRAFIA

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