Giordano Bruno trova la morte il 17 febbraio del 1600.
Le fiamme divorarono il suo corpo in Campo dei Fiori a Roma.
Quel rogo è ancora vivo.
Quella cenere ancora pesa sulla coscienza di chi emise la sentenza.
Una mente libera che impediva il controllo delle persone.
Ieri come oggi.
La sua libertà rappresentava il terrore della Santa Inquisizione.
La sua velocità di pensiero spaventava chi doveva gestire il percorso dell’umanità.
Paura nelle menti dei cattolici.
Non doveva parlare.
Non poteva parlare. Nemmeno nell’ultimo istante.
La mordacchia come ultimo baluardo difensivo di una struttura che non teme il confronto con il gregge.
Giordano Bruno morì per la libertà di tutti noi.
Ucciso da quella Chiesa che ancora rifiutava la sfericità della terra e le teorie di Copernico.
Sfidava i dogmi proponendo orizzonti nuovi per l’uomo.
Poneva il seme di un mondo nuovo, di una cultura libera dal potere temporale.
Il frate domenicano Giordano accusato d’eresia.
L’uomo sotto processo per aver espresso opinioni divergenti a quelle della Chiesa.
Il filosofo inquisito per otto lunghi anni su argomenti filosofici e scientifici.
Il pensatore Giordano che si ribella alla sentenza già scritta tentando di riportare sulla retta via i suoi accusatori.
Il rogo purificatore non era previsto.
Giordano Bruno doveva abiurare, eliminare il suo mondo dall’umanità.
La chiesa deve vincere, sempre.
Più alta l’immagine dell’accusato minore impatto favorevole avrà l’eliminazione fisica.
Giordano in ginocchio di fronte all’inquisitore.
Le strade per vivere sono due: abiurare o dimostrare di non aver mai sostenuto idee contrarie alla concezione della Chiesa.
Bruno non cancella il suo pensiero, il libero scrivere.
Il frate non abiura, non può. Non salva se stesso per salvare tutti noi.
[Konrad Lorenz]
Un freddo febbraio del 1600 finisce la vita di Giordano Bruno.
La chiesa ha vinto, ancora una volta.
Il frate di Nola rappresentava quello che loro non erano in grado di raggiungere.
Ucciso perché ha scelto il libero pensare ai dogmi della fede.
Il suo superbo corsiero, vivo come il pensiero
Il rogo, le fiamme ed il dolore non spegneranno il suo pensare.
Bruciato perché tra la madre ed il padre ha scelto la prima: la filosofia.
Giordano Bruno sapeva la forza del pensiero.
Gli inquisitori, deboli, ignoranti e senza libero pensiero, non potevano che ucciderlo.
[Friedrich Nietzsche]
Loro seguono il dogma.
Non sviluppano idee proprie.
Prendono quello che cade dall’alto.
Fabio Casalini