Gravellona Toce.
Giugno 2015.
Chiesa dedicata a San Maurizio, bellissimo esempio del romanico ossolano.
Le mura, le pietre ed il campanile vengono da lontano, dal secolo XI.
La mattina è calda, sospiri di una torrida estate.
La messa mattutina si è appena conclusa.
Le persone, accompagnate dal parroco, escono dal luogo sacro.
Muovo in direzione del piccolo corteo per scambiare due parole e chiedere l’accesso alla chiesa, che risulta sempre chiusa, al di fuori dell’orario della funzione del mattino.
Un breve conciliabolo e sono all’interno del sito.
La mia attenzione è immediatamente rapita da un affresco, uno solo.
Quell’affresco non è la Madonna del Latte.
Non è Sant’Antonio Abate.
E’ un San Francesco che riceve le stigmate.
Le, scarse, pubblicazioni e le notizie rinvenute su internet parlavano di affreschi del secolo XIV.
La mente si illumina, i pensieri percorrono strade sino a quella mattina sconosciute.
Gli affreschi sulla parete di sinistra, rispetto all’altare, appartengono al secolo di riferimento delle pubblicazioni, ma il san Francesco, e forse anche un’altro cavaliere, appartengono al secolo successivo.
Sono sicuro.
Convinto di questa affermazione percorro lo spazio che mi distanzia dal santo con le stigmate.
La sorpresa diviene ammirazione.
L’ammirazione diviene dubbio.
La mano che ha affrescato il santo è la sua!
Quell’affresco è suo!
Lui chi è?
Giacomo da Cardone, il pittore eretico di Montecrestese.
L’immagine del viso di Francesco immediatamente corre verso un Sant’Antonio Abate presente nella chiesa dedicata a San Gaudenzio a Baceno.
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Sant’Antonio Abate affrescata da Giacomo da Cardone a Baceno. |
La mente continua ad elaborare pensieri ed immagini.
Altre figure, sempre rappresentate a Baceno, mi ricordano il dipinto che sto ammirando.
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Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto affrescata a Baceno da Giacomo da Cardone. |
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Santa Apollonia affrescata a Baceno da Giacomo da Cardone. |
Le analogie, secondo me, sono notevoli.
Il viso nel suo complesso, le sopracciglia, quel \”tondeggiare\” del capo ed il taglio dei capelli.
E’ lui, non ho dubbi.
Fisso l’aureola dietro il capo del santo.
La convinzione diviene certezza.
E’ identica a quella dietro il capo dei santi affrescati a Baceno.
L’affresco di San Francesco che riceve le stigmate è di Giacomo da Cardone.
Il mio compito si esaurisce con questa scoperta, pubblicata in settimana sul settimanale della provincia di Verbania, Eco Risveglio, con cui collaboriamo da diversi mesi.
Ora la parola agli esperti d’arte che dovranno confermare, o meno, questa mia impressione.
Fabio Casalini